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Cronache di ordinario razzismo

Cronache di ordinario razzismo

Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno del razzismo curato da Lunaria in collaborazione con persone, associazioni e movimenti che si battono per le pari opportunità e la garanzia dei diritti di cittadinanza per tutti.

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Ramadan, l’effetto domino

13 Aprile 2024

Nella giornata del 10 Aprile si sono svolti i festeggiamenti dell’Eid, la fine del Ramadan, mese sacro della comunità musulmana. Si è parlato molto nelle ultime settimane di questo giorno, in particolare alla luce della volontà del Ministro dell’Istruzione e del Merito che, secondo quanto dichiarato e riportato da più fonti giornalistiche, sta lavorando ad una proposta di legge che limiti la chiusura dei plessi scolastici per feste non ufficiali.

Questa decisione del Ministro, specchio di una linea di Governo ben precisa, segue una polemica – costruita ad hoc ed in seguito estesa ad altri casi – scoppiata in seguito alla decisione dell’Istituto comprensivo di Pioltello di rimanere chiuso nei giorni dell’Eid.

Il caso Pioltello 

Nell’istituto Iqbal Masih di Pioltello, dato il numero ingente di studenti di fede e cultura musulmana impegnati nel Ramadan, dopo una valutazione del corpo docente, qualche settimana fa il consiglio d’istituto ha votato unanimemente per la chiusura. Le ragioni sono ovvie: sarebbero state tante le assenze previste per quella data, dunque per motivazioni didattiche la chiusura è sembrata l’opzione migliore. Al trapelare di questa notizia è intervenuto subito il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, attraverso l’ufficio scolastico regionale mettendo in discussione la legittimità della decisione. Tuttavia dopo gli accertamenti, è stata confermata la scelta presa dall’istituto e il 10 Aprile, non senza polemiche e resistenze di alcuni residenti del comune, la scuola è rimasta chiusa per permettere a tutta la comunità di Pioltello di celebrare l’Eid insieme, musulmani e non.

Altri casi simili

Attorno alla vicenda di Pioltello si è costruita una ricca polemica, con un vario palleggio di dichiarazioni di vari esponenti delle istituzioni, c’è chi ha addirittura definito quello di Pioltello «un pericoloso precedente». Tuttavia, sono state molte le reazioni che si sono ispirate alla scelta dell’Istituto Iqbal Masih. A Soresina la preside dell’Istituto comprensivo Bertesi ha inviato una circolare in cui invitava a non interrogare o programmare gite nei giorni compresi tra il 6 Aprile e il 9 Aprile, giornate molto importanti per la componente studentesca che pratica il Ramadan. L’Università per Stranieri di Siena ha deciso di programmare una chiusura in occasione dell’Eid. Le polemiche sono aumentate quando l’Associazione Studenti Musulmani del Politecnico di Milano in una nota ha espresso il desiderio che tutte le università si aprissero verso scelte come quella della scuola di Pioltello. Nonostante l’istanza dell’ASM del Politecnico non sia stata accolta, questo non ha comportato una battuta d’arresto alla crescita della tensione attorno a questo tema e nuove dichiarazioni contrarie ad eventuali chiusure per il Ramadan si fanno strada nelle pagine dei giornali, con un tono che vuole redarguire sulla presunta “crescente islamizzazione” e “cancellazione dell’identità italiana”.

Il caso di Turbigo

I giorni e le settimane di avvicinamento al fatidico 10 Aprile, sono stati costellati da ulteriori momenti che hanno alimentato altre polemiche, che non riguardano strettamente il mondo scolastico. A Turbigo il Sindaco ha negato alla comunità musulmana gli spazi del campo sportivo per celebrare la fine del Ramadan a causa di presunti problemi di capienza e sicurezza che la manifestazione avrebbe causato e invitando la comunità a ricercare spazi privati. Questa vicenda si è conclusa a favore della comunità musulmana che ha celebrato l’Eid, in un lato del campo sportivo adibito agli allenamenti e non allo svolgimento delle partite, dopo una battaglia legale che ha coinvolto anche il Tar a cui l’associazione Moschea Essa si è rivolta dopo il primo no del Comune di Turbigo. Il sindaco di Turbigo, scontento, dichiara con delusione che credeva che «l’Italia fosse un Paese laico». 

Tra narrazione propagandistica e polemiche

Come già anticipato il Ministero dell’Istruzione e del Merito pare stia lavorando ad una proposta di legge destinata a limitare la chiusura delle scuole in caso di festività non previste dal calendario ufficiale. Una proposta medesima è stata portata avanti dalla Lega il 9 Aprile in Consiglio Regionale, ma è stata bocciata con 34 voti contrari e 33 favorevoli.

Queste vicende sono indicative di un clima ben preciso in Italia: si sta utilizzando il Ramadan e le istanze delle comunità musulmane come terreno di propaganda islamofoba in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Ad oggi, infatti, assieme alla proposta del Ministro Valditara in merito alle chiusure delle scuole arriva già un parere favorevole da parte della Commissione Ambiente con una stretta sull’utilizzo delle sedi delle associazioni di promozione sociale che svolgono attività di culto affinché non venga cambiata la destinazione d’uso dei luoghi stessi. A ciò si aggiungono una serie di cartelli elettorali che stanno facendo capolino in molte città italiane che invitano a cambiare l’Europa prima che lei cambi “noi”, dove per lei si intende una donna con il niqab. 

Sostanzialmente la manovra è alimentare nuovamente un immaginario in cui da un lato c’è un “noi” e dall’altro c’è un “loro”, da un lato la “civiltà” e le tradizioni cosiddette “tipicamente italiane” e dall’altro la “pericolosa cultura islamica” con il velo e l’oppressione. Questo non è di certo nuovo, abbiamo affrontato il tema recentemente. Ciò che intristisce è come questa propaganda stia attraversando anche i luoghi della formazione in un periodo come quello del Ramadan che potrebbe essere, invece, occasione di incontro e di aggregazione. 

In un momento storico divisivo e ricco di discorsi polarizzanti è essenziale cogliere l’occasione per ricostruire, laddove è possibile, un tessuto sociale assai disgregato anche dalla propaganda razzista. Che scuole come l’Istituto comprensivo Iqbal Masih di Pioltello vadano in questa direzione, è un segnale senz’altro positivo, lanciato da una parte di società che prende atto del cambiamento presente ed è pronta ad ascoltarlo e accoglierlo.

Del resto per quanto la propaganda insista su questa fantomatica immobile “cultura italiana” da difendere, bisogna ricordare che la cultura stessa è plasmata dagli usi e costumi di una società che è in costante mutamento e non certo un monolite, indifferente al cambiamento. 

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Filed Under: News, Primo piano Tagged With: antirazzismo, governo italiano, islamofobia, Lunaria, ramadan, razzismo, scuola, società

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