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Cronache di ordinario razzismo

Cronache di ordinario razzismo

Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno del razzismo curato da Lunaria in collaborazione con persone, associazioni e movimenti che si battono per le pari opportunità e la garanzia dei diritti di cittadinanza per tutti.

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Et l’Europe alors

24 Febbraio 2016

12744426_746598328811003_8095852727252766777_nSabato 5 Marzo, dalle  ore 19, presso MACAO, in Via Molise 68, a Milano, si terrà un focus su frontiere europee e migrazioni. La serata si articola in una sequenza d’eventi – incontro, proiezione fotografica, installazioni, performance-concerto, Dj set – ed è dedicata a un momento di ascolto e di condivisione delle esperienze di attivisti, volontari, artisti, giornalisti indipendenti che sono state presenti ai confini e nei luoghi di sbarco negli ultimi mesi cercando un contatto in prima persona con il contesto, partecipando a esperienze di solidarietà e d’accoglienza dal basso e elaborando riflessioni e progettualità a partire dal rapporto diretto. ET L’EUROPE ALORS è un progetto artistico e politico sulle contraddizioni dell’Europa attuale, sulla sostanziale ambiguità che unisce ideologie ugualitarie e pratiche altamente discriminanti e d’esclusione. Et l’Europe alors si concentra sulle marginalità e sui punti di rottura della società globalizzata, quali le migrazioni e l’inadeguatezza delle politiche attuate dagli Stati interessati, interrogandosi sulle modalità di produzione di discorso politico e culturale intorno a queste tematiche. E’ un progetto dedicato a contesti e spazi che stanno attuando dinamiche differenti dal sistema dominante di produzione artistica e culturale, collegando pratica artistica e attivismo politico.

I confini d’Europa – circondati dal mare o dal filo spinato, da sempre nuovi muri e da una militarizzazione esasperata – sono diventati lo spazio emblematico della contraddizione tra identità Europea democratica – fondata, almeno formalmente, sui concetti di libertà, uguaglianza e fratellanza – e le politiche di esclusione e violazione dei diritti umani più elementari attuate dagli stati nazionali e da istituzioni e agenzie europee quali Frontex. Sulle frontiere d’Europa – di fatto parzialmente aperte, nonostante tutto, dalla determinazione e alla resistenza dei migranti – nell’ultimo anno si sono incontrati attivisti, volontari e persone che hanno cercato di rispondere alla situazione mettendo in atto forme di solidarietà diretta, creando modalità di accoglienza dal basso, producendo informazione indipendente e riflessione critica – rapportandosi di fatto al flusso delle persone in fuga dalle guerre e dalla miseria secondo principi opposti alle direttive d’esclusione e alle derive razziste istituzionali, attuando una politica solidale e affermativa. Questo movimento transnazionale che si è creato nei luoghi di sbarco della Grecia e lungo i confini e gli “hotspot” della rotta dei Balcani – indipendentemente dal fatto che si articoli nelle forme della protesta politica, dell’azione diretta o in quelle dell’azione umanitaria o d’informazione libera – ha una forte valenza politica. La distinzione tra attivismo e volontariato si è trovata a vacillare di fronte alla realtà che si incontra alle frontiere, e le stesse istituzioni e le forze dell’ordine hanno rivisto questa distinzione iniziando a criminalizzare e a reprimere come sovversive non solo le forme di contestazione ma anche quelle di assistenza umanitaria diretta. Le forme d’accoglienza e di solidarietà partecipata di queste esperienze svelano e delegittimano le misure repressive di gestione dei confini europei – minandone uno degli “argomenti” più abusati: che non ci siano altre possibilità di fronte ad un fenomeno che, secondo le logiche negazioniste, mette a repentaglio la sicurezza e gli interessi nazionali e comunitari. Le esperienze solidali formatosi spontaneamente nelle zone di confine critiche – chiuse, militarizzate e rimosse dallo sguardo pubblico – composte da una moltitudine di voci, gesti, desideri, professioni, mobilitate dalla volontà comune di reagire attivamente alle condizioni disumane prodotte ai confini dalle nostre istituzioni “democratiche”, mostrano come altre modalità siano di fatto possibili.

Programma:

dalle ore 19.00: Francesco Giusti – SLIDE SHOW / proiezione del progetto fotografico (in progress) The Rescue. TESTI-INSTALLAZIONI di Flore Murard Yovanovitch – La negazione del soggetto migrante / The Denial e di Antoine Cassar – Passport Project

dalle ore 19 alle 21: INCONTRO Report e riflessioni su confini europei e migrazioni – con interventi di attivisti e artisti presenti alle frontiere e “hotspot” della rotta balcanica: Davide Carnemolla – attivista – intro a Welcome to Italy, Christian Elia – giornalista freelance, Francesco Giusti – fotografo documentarista indipendente, Andrej Pavlišić – attivista di Metelkova (Ljubljana) – report da Open Borders Caravan e da No Border Kitchen – Lesvos. &…

dalle ore 21: CIBO

alle ore 21.30: PERFORMANCE-CONCERTO Il rimmel dell’Europa cola sui baveri – di/con Nhandan Chirco, Giuseppe Calabrò, Igor Lečić, Branko Popovic, Marco Sanchirico, Salvo Sanchirico. Con filmati di ZaLab / S. Liberti, A. Segre, S. Collizzolli, M. Calore e di T. Formica Falchi e F. Ballarini. Con la collaborazione di Luca Berardi – Fucina Monteleone.

dalle 23.30: DJ SET elettronico by MEDMAN – dalla Serbia Leke

 

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Filed Under: Antirazzisti in movimento Tagged With: accoglienza, attivismo, confini, Europa, frontiere, macao, migrazioni, milano, sbarchi

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Dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 17.00

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