La scorsa estate durante la campagna elettorale per le elezioni politiche un consigliere comunale di Firenze della Lega ha pubblicato un video dai forti contenuti antiziganisti. L’uomo è stato denunciato da ARCI, ASGI, Cospe, Lunaria, Associazione 21 luglio e l’Associazione UCRI, qui il loro comunicato a seguito della condanna ai danni del consigliere.
Istigazione all’odio razziale, associazioni: soddisfazione per la condanna di un consigliere comunale a Firenze
ROMA, 10 LUGLIO 2023 – Condannato a pagare 18 mila euro per istigazione all’odio razziale per un video nel quale inquadrando una donna rom invitava gli elettori a votare il proprio partito politico per “non vederla mai più”.
Si tratta di Alessio Di Giulio, consigliere comunale al Quartiere 3 di Firenze, condannato dal Tribunale di Firenze per il video selfie pubblicato su facebook durante la campagna elettorale per le elezioni politiche dello scorso anno.
Il consigliere comunale è stato riconosciuto colpevole per il reato di cui all’art. 604 bis comma 1 lett. a) del codice penale perché, “pubblicando sul suo profilo Facebook un video in cui, ripreso in primo piano con alle spalle una donna rom, formulando la seguente frase:” II 25 settembre vota Lega per non vederla mai più, per non vederla mai più”, propagandava idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, o comunque, istigava a commettere atti di discriminazione per motivi razziali o etnici”, e dovrà pagare 18mila euro di multa.
A presentare una querela/esposto congiunto sono state le associazioni ARCI, ASGI, Cospe, Lunaria, Associazione 21 luglio e l’Associazione UCRI.
“Il decreto penale di condanna emesso dal GIP del Tribunale di Firenze, su richiesta del Pubblico Ministero, rappresenta una decisione particolarmente significativa che sanziona una condotta penalmente illegittima, dimostrando l’importanza del contrasto da parte della società civile in relazione ad ogni forma di comportamento basato sull’odio e la discriminazione etnica” dichiara l’avv. Lorenzo Trucco, presidente ASGI.
“Esprimiamo la nostra soddisfazione – afferma Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale – per la condanna subita dall’esponente leghista, auspicando che altre condanne di questo genere facciano cambiare idea ai rappresentanti della Lega che hanno costruito le loro carriere politiche sul razzismo, sull’istigazione all’odio contro stranieri e minoranze. Se capissero che il razzismo non paga, ma costa, forse cambierebbero idea e comincerebbero a usare le parole con maggior attenzione nei confronti delle persone e smetterebbero di pensare solo al loro tornaconto personale anziché all’interesse pubblico”.
“È una sentenza che ci soddisfa – commenta Lorenzo Ballini responsabile per le Politiche dell’antirazzismo di Arci Firenze – e che gratifica anche la mobilitazione immediata che ci fu all’indomani del video del consigliere Di Giulio, da parte di molte forze della società civile fiorentina che scesero anche in piazza in difesa della donna diffamata. Firenze è da sempre città tollerante ed aperta all’inclusione e continueremo a lavorare affinché questa cosa non cambi, soprattutto se la speculazione comunicativa su fatti come questi, con l’aggravante razzista, diventa per alcuni esponenti politici un modo per farsi campagna elettorale”.
“L’odio e il razzismo non sono opinioni ma reati – dichiara Anna Meli, presidente del COSPE – Ci auguriamo che con questa sentenza le vittime e testimoni di reati di odio possano sentirsi meno soli e rassicurati sui percorsi di giustizia che meritano“.
“La mera condanna giudiziaria non risolve certo purtroppo il problema della progressiva legittimazione culturale, sociale e politica che il razzismo ha conosciuto nel nostro paese”, commenta Grazia Naletto (Lunaria).”Ma questa condanna è importante perché lancia un netto segnale di delegittimazione di chi ha approfittato del proprio ruolo pubblico per lanciare messaggi lesivi della dignità umana e alimentare in questo modo la diffusione di discorsi e comportamenti discriminatori e razzisti. Il razzismo non può essere un’opinione legittima, bensì un fenomeno da prevenire e combattere in ogni modo.”
A questi si unisce Gennaro Spinelli, Presidente di UCRI che ha così commentato la notizia: “il nostro intento è creare un precedente affinchè sia chiaro che non è più tollerabile usare la Popolazione Romanì per campagne di odio o elettorali che hanno come unico risultato una crescita esponenziale di violenza nei confronti di Rom e Sinti, il razzismo è un reato che ha ricadute a lungo termine soprattutto su persone innocenti”.