Lo scorso 8 marzo, il Parlamento europeo ha adottato la risoluzione 2021/2057 (INI) sul ruolo della cultura, dell’istruzione, dei media e dello sport nella lotta contro il razzismo. Si tratta di un testo non legislativo, approvato con 495 voti favorevoli, 109 contrari e 92 astensioni, sulla base della relazione della Commissione per la cultura e l’istruzione (CULT) del 7 febbraio 2022. Questa risoluzione apre una nuova prospettiva su come combattere gli stereotipi, sviluppare un’istruzione inclusiva, sensibilizzare in merito alla storia del razzismo e contrastare la sottorappresentazione delle minoranze “etniche” nei settori dei media e in quello culturale.
Sulla base delle conclusioni di un’analisi del contesto commissionata dal Policy Department for Structural and Cohesion Policies Directorate pubblicata nell’ottobre 2021, la risoluzione chiede innanzitutto di integrare le strategie di inclusione recentemente pubblicate in tutti i programmi e in tutte le iniziative educative, culturali, mediatiche e sportive dell’UE, in modo che la loro attuazione e il loro impatto possano essere monitorati.
I parlamentari europei principalmente chiedono:
– ai media, di porre fine alla diffusione di narrazioni stigmatizzanti e disumanizzanti che riguardano particolari gruppi di cittadini stranieri o di origine straniera, e di interrompere i finanziamenti UE e statali ai media che promuovono discorsi di odio e xenofobia;
– alle istituzioni scolastiche, di revisionare i programmi didattici per combattere i pregiudizi ed eliminare gli stereotipi che favoriscono la discriminazione oltre a includere nei programmi scolastici la storia delle minoranze europee così come autori, storici, scienziati, artisti e altre figure di diversa provenienza nazionale ed “etnica”. Invitano anche a fornire agli insegnanti una formazione adeguata a promuovere l’inclusione, e a combattere la discriminazione nel sistema educativo;
– al mondo della cultura, di promuovere programmi di apprendimento permanente per i dipendenti pubblici e le forze di sicurezza, al fine di eliminare i comportamenti razzisti, sottolineando la necessità di approcci contestualizzati nei programmi di studio per eliminare gli stereotipi discriminatori;
– al mondo dello sport, di elaborare raccomandazioni e linee guida per combattere il razzismo, a livello regionale, nazionale ed europeo, e di sostenere le vittime di discriminazione, nonché di promuovere l’inclusione e il rispetto.
La risoluzione invita la Commissione a pubblicare principi guida comuni per l’attuazione dei piani d’azione nazionali contro il razzismo e la discriminazione razzista, nonché altri strumenti per sostenere gli sforzi a livello nazionale; invita, inoltre, alla piena attuazione della direttiva 2000/43/CE, del 29 giugno 2000, che realizza il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla loro provenienza o nazionalità.
Per combattere razzismo e discriminazioni, si chiede quindi agli Stati membri di intervenire su più fronti, dalla scuola ai media, dalla cultura allo sport. Con l’auspicio di trovare un accordo anche sulla cosiddetta direttiva anti-discriminazione che è bloccata in Consiglio dal 2008.