Condividiamo il comunicato dell’associazione Naga sull’Ordinanza emessa il 9 Maggio da parte del Tribunale di Milano.
Il sistema di prenotazione per richiedenti asilo è inadeguato; lo sostengono da settimane il Naga e altre associazioni.
Ora lo dice anche, nero su bianco, il Tribunale di Milano in un’ordinanza del 9 maggio.
È stato infatti accolto il ricorso d’urgenza presentato dall’avv. Giulia Rescia, nel quale si chiedeva di ordinare alla Questura di Milano di ricevere un richiedente asilo supportato dal Naga che, dopo aver inutilmente tentato per mesi di accedere agli uffici di via Cagni, non era riuscito neppure a prendere appuntamento col sistema “Prenotafacile” attivato dalla Questura: a fronte dei numerosi tentativi esperiti, infatti, il sito rispondeva sempre “Al momento non c’è disponibilità di appuntamenti, riprovare più tardi o rivolgersi alla questura di competenza” o “Soglia massima di richieste superata”.
L’ordinanza del giudice dott. Caccialanza parla chiarissimo:
[…] la prassi in precedenza stabilita dalla Questura di Milano per far fronte allo stragrande numero di domande, segnalata da plurime associazioni allo stesso Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati come non solo inadeguata rispetto al dato numerico, ma addirittura tale da creare forti rischi per l’ordine pubblico, la sicurezza pubblica e la salute, è stata sostituita dalla stessa Questura con il sistema informatico denominato PrenotaFacile, che tuttavia si rivela inadeguato: la difesa ha allegato, in proposito, le videate delle pagine informatiche da cui risulta che le plurime richieste di appuntamento sono state infruttuose […]
“I problemi di chi non riesce a chiedere la protezione internazionale non si risolvono nascondendoli: non basta rendere le persone invisibili togliendole dalla strada, perché questo potrà forse soddisfare apparentemente un malinteso senso di ‘decoro’ ma non affronta la vera questione, quella di garantire i loro diritti, in questo caso il diritto costituzionalmente garantito a veder valutata la propria domanda, con tutto ciò che ne consegue in termini di accoglienza e soggiorno regolare sul territorio”, commenta la presidente del Naga dott.ssa Anna Radice.
“Rifiutiamo inoltre i tentativi di delegare al ‘Terzo settore’ funzioni essenziali che la legge assegna alle strutture pubbliche, una forma di privatizzazione strisciante che oggi riguarda enti no profit, ma potrebbe aprire la strada un domani all’ingresso di soggetti privati nella gestione dei permessi di soggiorno: torniamo a chiedere invece con forza che gli uffici preposti vengano subito dotati di risorse umane e strumentali adeguate a ricevere tutte le domande presentate”.
“È indispensabile e urgente inoltre – prosegue Radice – che il Ministero dell’Interno provveda a uniformare le procedure d’accesso nelle diverse questure, rimuovendo le prassi contrarie alla legge quale l’illegittima richiesta della dichiarazione di ospitalità, già censurata dai Tribunali in numerose altre sentenze, ponendo fine così alle discriminazioni tra richiedenti asilo che sono concausa della forte pressione sulla questura di Milano”.
“Ci auguriamo che queste ripetute pronunce che censurano le prassi adottate dalla Questura di Milano e da altre inducano il Ministero dell’Interno a rinunciare ai tentativi di limitare e contingentare il diritto di asilo e ad abbandonare gli interventi cosmetici, decidendosi infine ad applicare la legge; da parte nostra continueremo a vigilare e a percorrere tutte le vie disponibili affinché siano affermati i diritti di tutte e tutti” conclude Anna Radice.
Info: 349 160 33 05- naga@naga.it
Foto di Associazione Naga