• Skip to main content
  • Skip to secondary menu
  • Skip to footer
  • Chi siamo
  • Cosa puoi fare
  • Contattaci
  • Archivio
  • La nostra rete
  • Rassegna stampa
  • Media gallery
  • English
  • Nav Widget Area

    • Facebook
    • Instagram
    • Twitter
Cronache di ordinario razzismo

Cronache di ordinario razzismo

Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno del razzismo curato da Lunaria in collaborazione con persone, associazioni e movimenti che si battono per le pari opportunità e la garanzia dei diritti di cittadinanza per tutti.

  • News
  • Database razzismo
  • Pubblicazioni
  • Libri bianchi
  • Legal points
  • In rete
  • Appuntamenti
  • Progetti

Il recupero di un relitto.. o della nostra umanità?

30 Giugno 2016

recupero_IvoryCosa perdiamo se di fronte al recupero dei corpi, dei morti del Mediterraneo, la domanda diventa “Quanto ci costa”? Se lo chiede Pietro De Soldà a Tutta la città ne parla, trasmissione di Radio3, spiegando che “oggi è successo qualcosa di importante, su cui vale la pena riflettere”.

Ieri, 29 giugno, è stato avviato il recupero del peschereccio Ivory, che il 18 aprile 2015 naufragò nel canale di Sicilia, al largo delle coste libiche, e il conseguente riconoscimento delle 700 salme: tante, se non di più, furono le persone, tutte provenienti da diversi paesi dell’Africa subshariana, che persero la vita in quella strage. Settecento persone inabissate nel cimitero liquido che è diventato il Mar Mediterraneo.

Del recupero ha dato notizia Gigi Riva, durante la rassegna stampa curata da Radio Tre, Prima Pagina. “Come si è arrivati a autorizzare questo recupero? E quanto costa?” chiede Marco telefonando in studio; “Il recupero è offensivo nei riguardi degli italiani in difficoltà, le sepolture vanno fatte da sempre in mare” scrive Rosy via sms, mentre Mariachiara commenta: “Non ci sono soldi per la sanità, per le pensioni, per la manutenzione delle strade, ma poi ci beiamo di aver recuperato il relitto di un barcone naufragato. Quanto è costata questa scellerata scelta demagogica?”; e Franco, rispondendo a Gigi Riva che parla di un lato umanitario dell’operazione: “E’ più offensivo e imbarazzante lei, che fa l’umanista ma non deve pagare di persona in termini di tagli drastici al welfare, come invece gli italiani (ancora) vivi”. Molti sostengono con forza la necessità di procedere alla “sepoltura in mare, antica tradizione”. Questi alcuni dei commenti degli ascoltatori di Prima Pagina, che via sms, mail, whatsapp, telefono, sottolineano i costi inutili dell’operazione, “come se fosse innanzitutto questo il problema”, evidenzia De Soldà.
No, non è questo, il problema. La questione nodale, piuttosto, è che in un solo giorno sono morte, l’anno scorso, più di 700 persone. Il problema è che, solo dall’inizio del 2016, le persone decedute nel tentativo di arrivare in Europa via mare dall’Africa o dalla Turchia sono 2510. Sono persone morte non in una guerra, bensì in un viaggio, le cui caratteristiche noi, occidentali, italiani, non possiamo nemmeno immaginare: se non, forse, andando indietro, in un tempo in cui a emigrare su mezzi di fortuna, sperando in un avvenire migliore per noi e i nostri figli, eravamo noi.

“Queste persone non sono state considerate ‘proprie’ in vita, nel senso che non hanno ricevuto l’accoglienza che probabilmente avrebbe salvato loro la vita, e non vengono accolte neppure come morti, come salme.. una considerazione veramente triste”, commenta Umberto Curi intervistato nel corso della trasmissione, aggiungendo che, in un’ottica puramente economica, si sarebbero potuti utilizzare i soldi spesi per il recupero della barca per accogliere queste persone in vita. “Un’operazione importantissima dal punto di vista umano” la considera invece il contrammiraglio Pezzuti, parlando di un doveroso gesto, anche nei confronti delle famiglie delle vittime di questa ennesima strage.

Cosa perdiamo se di fronte a situazioni come questa ci domandiamo “quanto costa”?, si chiede De Soldà. Ci sembra che la posta in gioco sia decisamente alta: di pietas, ha parlato Gigi Riva nel corso di Prima Pagina. Di quel senso di rispetto che si ha – o si dovrebbe avere – nei confronti del proprio prossimo. Da tempo stiamo assistendo a un processo di normalizzazione del razzismo e delle discriminazioni, a un imbarbarimento sociale e culturale in cui l’etica, la morale, il senso di umanità sembrano essere messi al bando, quasi fossero caratteristiche di cui doversi vergognare. Un imbarbarimento che sembra accompagnare, sempre di più, le costanti stragi di migranti: mentre scriviamo, e mentre nel porto siciliano di Augusta arriva il relitto della nave Ivory, dieci donne hanno perso la vita nel rovesciamento, avvenuto a circa venti miglia circa dalla Libia, del gommone su cui viaggiavano insieme ad altre 107 persone. Una strage, ennesima, che ci riporta ancora una volta alla necessità di agire in modo urgente.
“Riusciamo effettivamente – si chiede Curi intervistato da De Soldà- a impegnarci per un’accoglienza che sia all’altezza della civiltà che dovremmo incarnare, o i ragionamenti di carattere economico nascondono una riluttanza radicale a misurarsi con l’Altro?”
Ce lo chiediamo anche noi.

La puntata di Tutta la città ne parla condotta da Pietro De Soldà, con gli interventi Umberto Curi, professore di Storia della filosofia, Giorgia Mirto, ricercatrice che da anni lavora all’identificazione dei morti nel Canale di Sicilia, Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista, Max Hirzel, reporter e attivista, Paolo Pezzutti, contrammiraglio e comandante del Comando Subacqueo incursori può essere ascoltata qui.

Serena Chiodo

Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
Linkedin
Share on pinterest
Pinterest
Share on whatsapp
Whatsapp
Share on email
Email

Filed Under: News Tagged With: 700 morti, gigi riva, ivory, Lunaria, migranti, prima pagina, radiotre, recupero, relitto, tutta la città ne parla

Footer

Contatti

Associazione di Promozione Sociale Lunaria
via Buonarroti 39, 00185 - Roma
Dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 17.00

Tel. 06.8841880
Email: info@cronachediordinariorazzismo.org

Social

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter

Newsletter e Donazioni

Tutti i contenuti di questo sito, ove non diversamente indicato, sono coperti da licenza Creative Commons | Informativa sull'uso dei cookies
Gestisci Consenso Cookie

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, ma non utilizza alcun cookie di profilazione.

Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}

Sostieni il nostro lavoro conto il razzismo con una donazione

×