La serata di premiazione del Premio Giorgetti – Quarta Edizione, si terrà il giorno 8 dicembre dalle ore 20, al Teatro Miela di Trieste. Il Premio internazionale Marisa Giorgetti intende dare visibilità e valore alle opere e alle azioni delle molte persone, in Italia, nell’Unione Europea o in altre altre del mondo, che sono rimaste poco note, o persino sconosciute, per condizionamenti geografici, politici o sociali, o per scelta di riservatezza, pur avendo prodotto opere letterarie di pregio (nelle forme più varie, dal romanzo, al raccolto, al reportage) nello specifico tema delle migrazioni e della cultura del dialogo oppure abbiano operato in campo sociale o culturale per la promozione dei diritti umani fondamentali con particolare attenzione ai cambiamenti profondi che le migrazioni determinano nella società di destinazione che in quella di origine. I vincitori di questa edizione sono elencati qui di seguito con la relativa sezione assegnata.La giuria della Sezione DIRITTI UMANI ha assegnato la Menzione Speciale a: Centro Baobab di Roma. Nasce nel 2004 all’interno di una vecchia vetreria abbandonata, situata in via Cupa 5, tra il piazzale del Verano e la stazione Tiburtina. In questi anni il centro è stato utilizzato per attività culturali e di prima accoglienza. Dal 12 giugno 2015 questa struttura è diventata un contesto di azione autogestita da parte di liberi cittadini di ogni ceto sociale e di diverse generazioni che stanno dando il loro tempo per accogliere migranti e rifugiati in transito nel territorio romano, supplendo spesso a gravi carenze istituzionali. Un movimento formato da cittadini, lavoratori, disoccupati, studenti, medici, artisti e persone di ogni ceto sociale e di ogni generazione che da mesi si stanno mobilitando per i diritti dei migranti e il loro libero transito.
La giuria della Sezione LETTERARIA ha assegnato la Menzione Speciale a: Giulio Piscitelli per il libro “Harraga” Contrasto Editore 2017. Giulio Piscitelli è un fotografo italiano. Collabora con l’agenzia Contrasto dal 2013. Le sue foto sono state pubblicate su giornali e riviste in Italia e all’estero. Harraga è il termine con cui, in dialetto marocchino e algerino, si definisce il migrante che viaggia senza documenti, che “brucia le frontiere”. Piscitelli ha seguito le rotte dei migranti che provano a entrare in Europa; lo ha fatto nel Mediterraneo orientale e in quello occidentale, imbarcandosi in Tunisia per raggiungere le coste italiane, documentando le enclave spagnole di Melilla, i viaggi verso Lampedusa, i profughi del Corno d’Africa che attraversano il deserto, i siriani, gli iracheni, gli afghani che approdano sulle isole greche nella speranza di raggiungere l’Europa.










