• Skip to main content
  • Skip to secondary menu
  • Skip to footer
  • Chi siamo
  • Cosa puoi fare
  • Contattaci
  • Archivio
  • La nostra rete
  • Rassegna stampa
  • Media gallery
  • English
  • Nav Widget Area

    • Facebook
    • Instagram
    • Twitter
Cronache di ordinario razzismo

Cronache di ordinario razzismo

Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno del razzismo curato da Lunaria in collaborazione con persone, associazioni e movimenti che si battono per le pari opportunità e la garanzia dei diritti di cittadinanza per tutti.

  • News
  • Database razzismo
  • Pubblicazioni
  • Libri bianchi
  • Legal points
  • In rete
  • Appuntamenti
  • Progetti

Monastir. L’ennesima ricerca dell’untore straniero

11 Settembre 2020

Siamo a Monastir, piccolo comune non lontano da Cagliari. Qui, un Centro di Prima Accoglienza (una ex caserma di Polizia Penitenziaria) ospita un gruppo di migranti provenienti dall’Algeria che nelle ultime settimane ha subito diverse vessazioni e intimidazioni.

Il 18 agosto, la sindaca di Monastir, Luisa Murru, ha denunciato sul suo profilo Facebook il danneggiamento di 3 biciclette appartenenti ai migranti ospitati nel centro. I mezzi sono stati vandalizzati a tal punto da non renderli più utilizzabili. Le biciclette servono ai residenti del CPA per raggiungere il centro del paese da dove poi prendono gli autobus utili a raggiungere Cagliari o altre zone limitrofe dove lavorano. Nello stesso post la sindaca si è rivolta molto duramente nei confronti di chi in paese aveva annunciato l’organizzazione di ronde e di spedizioni punitive. Solo pochi giorni dopo quest’episodio alcuni cittadini hanno lanciato sassi verso la struttura di accoglienza, mentre altri avrebbero tentato di investire dei migranti che stavano cercando di fuggire dal CPA. La motivazione dietro questi gesti violenti sarebbero state le fughe reiterate di alcuni migranti dal centro verso il paese, un gruppo dei quali successivamente sarebbe stato denunciato dai Carabinieri per aver infastidito dei passanti e per aver importunato una giovane ragazza. Questo clima di tensione è stato però alimentato dal terrorismo psicologico esercitato sia dai media locali, sia da diversi organi istituzionali sardi che hanno individuato nei migranti algerini i soggetti perfetti da colpevolizzare per la diffusione del Coronavirus nella regione.

Sin dall’inizio della crisi pandemica Covid19 abbiamo assistito, sia da parte della stampa sia di certa politica, alla ricerca di un capro espiatorio da colpevolizzare e su cui far gravare tutte le responsabilità della diffusione del virus lungo la penisola italiana. Se nei primi momenti i “colpevoli” designati erano stati i cittadini cinesi, “rei” di essere l’”origine del male” (ne abbiamo parlato qui: https://www.cronachediordinariorazzismo.org/razzismo-se-il-virus-dilaga-non-risparmia-nessuno/ ) e di averlo importato nel nostro paese (diversi sono stati i casi di sinofobia, ne abbiamo parlato anche noi) subito dopo s’ è tentato di individuare gli “untori” con i migranti in arrivo o ospitati nei centri di accoglienza. Ciò che sta succedendo in Sardegna nelle ultime settimane ne è l’ennesima dimostrazione.

Proprio ieri 10 settembre, ASCE Sardegna (Associazione Sarda Contro l’Emarginazione), ha pubblicato, assieme alla campagna LasciateCIEntrare, un comunicato stampa per denunciare da un lato i diversi atti intimidatori di cui sono stati vittime gli algerini e dall’altro le precarie condizioni igienico-sanitarie in cui questi sono costretti a vivere. (il comunicato è disponibile qui: https://www.asceonlus.org/fermiamo-la-campagna-dodio-contro-i-migranti-rinchiusi-a-monastir%ef%bb%bf/).

Come ricordano ASCE e LasciateCIEntrare, se è vero che ci sono stati dei casi di positività all’interno del centro di accoglienza di Monastir, dall’altro lato si tratta solo di una trentina di casi in tutta l’estate e, oltretutto, questi contagi sono rimasti circoscritti entro le mura del centro: non risulta ad oggi alcun contagio all’esterno proveniente dal CPA, nemmeno tra gli operatori che lavorano nella struttura. Una struttura assolutamente inadatta dal punto di vista igienico-sanitario, come denunciano ASCE e LasciatECIentrare e all’interno della quale i migranti sono costretti ad una quarantena preventiva di 14 giorni, pur con l’esito negativo del tampone. Non deve dunque stupire se alcuni residenti del CPA tentano la fuga: per altro, la struttura non è idonea a far rispettare l’osservanza dei protocolli medici necessari per prevenire la diffusione del virus.  Il rischio che anche un solo caso possa facilmente dar vita ad un focolaio è alto.

Il caso del CPA di Monastir fa emergere dunque problematiche già note: da un lato, la tendenza troppo diffusa ad identificare nei migranti gli “untori” di turno cui addebitare la diffusione del Covid19. Migranti che già in tempi “ordinari” spesso sono additati da parte di certi giornalisti e politici, come fonte di tutti i problemi che affliggono il nostro paese, con il risultato di alimentare in questo modo un clima di ostilità nei confronti di chi giunge in Italia. Dall’altro lato Monastir ci ricorda ancora una volta le condizioni di vita cui sono costretti i migranti all’interno dei Centri di Accoglienza, troppo spesso inadeguati a garantire un’accoglienza dignitosa. Risale a pochi giorni fa il caso del ventenne eritreo, residente presso il centro di accoglienza di Villa Sikania, investito sulla statale SS115, mentre tentava di lasciare il centro, anche in questo caso non idoneo ad ospitare per lungo tempo molte persone garantendo la loro sicurezza sanitaria.

Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
Linkedin
Share on pinterest
Pinterest
Share on whatsapp
Whatsapp
Share on email
Email

Filed Under: News, Primo piano Tagged With: algerini, covid 19, discriminazioni, migranti, monastir, untori, violenza razzista

Footer

Contatti

Associazione di Promozione Sociale Lunaria
via Buonarroti 39, 00185 - Roma
Dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 17.00

Tel. 06.8841880
Email: info@cronachediordinariorazzismo.org

Social

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter

Newsletter e Donazioni

Tutti i contenuti di questo sito, ove non diversamente indicato, sono coperti da licenza Creative Commons | Informativa sull'uso dei cookies
Gestisci Consenso Cookie

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, ma non utilizza alcun cookie di profilazione.

Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}

Sostieni il nostro lavoro conto il razzismo con una donazione

×