• Skip to main content
  • Skip to secondary menu
  • Skip to footer
  • Chi siamo
  • Cosa puoi fare
  • Contattaci
  • Archivio
  • La nostra rete
  • Rassegna stampa
  • Media gallery
  • English
  • Nav Widget Area

    • Facebook
    • Instagram
    • Twitter
Cronache di ordinario razzismo

Cronache di ordinario razzismo

Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno del razzismo curato da Lunaria in collaborazione con persone, associazioni e movimenti che si battono per le pari opportunità e la garanzia dei diritti di cittadinanza per tutti.

  • News
  • Database razzismo
  • Pubblicazioni
  • Libri bianchi
  • Legal points
  • In rete
  • Appuntamenti
  • Progetti

Chi si rivede: in Europa cresce l’antisemitismo

11 Dicembre 2018

Il razzismo, quando smette di essere un tabù, cresce in ogni direzione. E si associa ad antiche pulsioni delle società europee. Le peggiori. In questi giorni parliamo dell’episodio delle pietre d’inciampo che a Roma ricordano le retate contro gli ebrei e che qualche eroico beota ha deciso di sradicare dal selciato come un atto dimostrativo. A giudicare da un’indagine a campione svolta dalla FRA, l’agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, si trova purtroppo in buona compagnia. Gli ebrei d’Europa, infatti, ritengono che negli ultimi 5 anni il livello di antisemitismo sia cresciuto. Tra i responsabili di questa maggiore visibilità del razzismo nei confronti degli ebrei, neanche a dirlo, ci sono i social network.

Il sondaggio europeo in pillole dice che: nove su 10 (89%) intervistati nel sondaggio 2018 sentono che negli ultimi 5 anni l’antisemitismo è aumentato nel loro Paese; l’85% considera questo ritorno un problema serio. Gli intervistati tendono a valutare l’antisemitismo come il più grande problema sociale o politico del luogo dove vivono. La maggior parte degli intervistati osserva come l’antisemitismo si manifesti in maniera più visibile e frequente su internet e sui social media (89%), seguiti dagli spazi pubblici (73%), i media (71%) e nella vita politica (70%). Le più comuni affermazioni antisemite ascoltate o lette sono: “nei confronti dei palestinesi gli israeliani si comportano come i nazisti” (51%), “gli ebrei hanno troppo potere” (43%) e che “gli ebrei sfruttano la vittima dell’Olocausto per i propri scopi” (35%). Gli intervistati si imbattono in questo tipo di affermazioni soprattutto online (80%), sui media in Internet (56%) e in occasione di eventi politici (48%).

Il tema dei palestinesi è interessante per un motivo: lo sdegno o l’arrabbiatura per i comportamenti del governo di destra dello Stato di Israele è una buona scusa. La solidarietà con  i palestinesi si manifesta infatti in negativo (gli ebrei sono come i nazisti), non in positivo (solidarietà concreta, pressioni sui governi perché facciano uno sforzo diplomatico, ecc.). I due Paesi dove questa affermazione è più diffusa sono Italia e Spagna, il che punta forse a un certo antisemitismo non dichiarato di sinistra. Forse anche la percezione di certi sentimenti anti-Israeliani come antisemiti da parte del campione è esagerata: l’82% del campione ritiene che sostenere campagne che boicottano Israele sia da considerare antisemita.

Le persone che parlano di parole o di atti di razzismo nei loro confronti da parte di persone di sinistra sono il 21% del campione totale. Quelle che dichiarano di aver subito lo stesso trattamento da persone di destra sono meno: il 13%, con picchi in Austria, Ungheria e Polonia. Quanto all’uso dell’Olocausto o al troppo potere attribuito agli ebrei, la seconda è un classico nazista, la prima è un’interpretazione della storia davvero malsana. Certi dati, certe differenze, segnalano anche che il campione risponde sulla base della propria percezione, timori, eccetera, come è ovvio che sia. Il dato incontrovertibile rimane la crescita del fenomeno.

Un ebreo su quattro ha avuto esperienza di violenze verbali o altro nell’ultimo anno e la percentuale cresce se le persone avevano su di sé abiti o altro che le rendevano riconoscibili in quanto ebrei (37%). Gli ebrei sono preoccupati in generale per l’aumento del razzismo: in tutti i 12 Paesi dove è stato condotto il sondaggio, la preoccupazione riguarda una quota superiore al 60% (tranne in Spagna); l’intolleranza nei confronti dei musulmani è considerata un problema serio nel 57% dei casi, con punte in Polonia, Austria, Ungheria, Svezia e Regno Unito. In Polonia molti sono preoccupati per l’aver ascoltato commenti contro gli ebrei durante manifestazioni politiche. a preoccupare di più, dunque, non è il commento di un privato cittadino, ma la diffusione di un’ideologia di odio e di razzismo. Nel 30% dei casi gli insulti riportati sono venuti da persone che il sondaggio definisce “con una visione estrema dell’Islam”. Si tratta di un dato alto, ma non altissimo: il problema dell’antisemitismo montante non sono i musulmani immigrati.

Il 28% del campione ritiene di dissimulare il proprio essere ebreo in diverse occasioni e il 38% ha pensato di lasciare il proprio Paese a causa dell’antisemitismo crescente.

Il dato sull’antisemitismo è interessante se confrontato con un altro dato, rilevato dal Pew Research Center in 17 Paesi europei: il 63% dei rispondenti al sondaggio dichiara di non sapere nulla della religione musulmana e il 67% di non sapere nulla di ebraismo. In molti casi, insomma, siamo di fronte al pregiudizio puro (qui i dati relativi allo stesso sondaggio nel 2015: l’Italia era già molto razzista). Sempre in quel sondaggio del Pew, il 21% degli intervistati dichiara che gli ebrei esagerano le sofferenze vissute. Nell’Italia che non conosce più la sua storia, questa percentuale è al 36%.  Con le risposte allo stesso sondaggio i ricercatori americani hanno creato un indicatore di intolleranza. Anche in base a questo indicatore, l’Italia del 2018 è prima in Europa. Il dato triste e interessante di quell’indicatore è che verifica quanto abbiamo affermato nella prima frase di questo articolo: chi tende ad avere una visione negativa dei musulmani, spesso ha anche una visione negativa degli ebrei e delle altre minoranze. Il razzismo è uno solo.

 

Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
Linkedin
Share on pinterest
Pinterest
Share on whatsapp
Whatsapp
Share on email
Email

Filed Under: News, Primo piano Tagged With: antisemitismo, ebrei, Europa, European Union Agency for Fundamental Rights, islamofobia, italia, Pew Research Center, razzismo

Footer

Contatti

Associazione di Promozione Sociale Lunaria
via Buonarroti 39, 00185 - Roma
Dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 17.00

Tel. 06.8841880
Email: info@cronachediordinariorazzismo.org
Iscriviti alla newsletter

Facebook

Cronache Di Ordinario Razzismo

Twitter

Seguici su Twitter
Tutti i contenuti di questo sito, ove non diversamente indicato, sono coperti da licenza Creative Commons | Informativa sull'uso dei cookies
Gestisci Consenso Cookie

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, ma non utilizza alcun cookie di profilazione.

Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}