
Accolto il ricorso presentato dalle associazioni: “La libertà di espressione non può essere usata come giustificazione ma ha precisi limiti che devono essere rispettati”.
La vicenda nasce da un’intervista alla trasmissione “La Zanzara” nel corso della quale l’ex direttore de “Il Giornale” e attuale Consigliere regionale in Lombardia era stato interpellato a seguito dei drammatici fatti avvenuti a Milano nel quartiere “Corvetto” che avevano provocato la morte del giovane Ramy Elgaml.
ASGI, con il sostegno di numerose associazioni anch’esse intervenute in giudizio (ARCI, Lunaria, Cambio Passo, La Casa del Mondo-Adjebadia) ha convenuto il dott. Feltri avanti il Tribunale civile di Torino ritenendo che le denigratorie espressioni pronunciate in tale occasione dal giornalista configurassero una “molestia discriminatoria” per ragioni di nazionalità, etnia e religione.
Per la stessa vicenda Radio24, produttore della trasmissione, era già stata oggetto di sanzione da parte di AGCOM per 150.000 euro.
Il Tribunale ha pienamente accolto la domanda, accertando l’intervenuta discriminazione e condannando Vittorio Feltri a risarcire ASGI, quale principale associazione ricorrente, con la somma di euro 20.000 e a pubblicare la sentenza sul Corriere della Sera.
Il Giudice ha escluso che il carattere “satirico” della trasmissione possa legittimare le affermazioni, trattandosi di espressioni che suscitano comunque solo “dileggio e disprezzo” nei confronti di “categorie deboli, oggetto di discriminazione, razzismo, sessismo etc.” e, nel liquidare il danno, ha anche considerato l’evidente piena consapevolezza del dichiarante.
“La sentenza conferma – come altre emesse in casi analoghi – che la libertà di espressione spesso usata come giustificazione di comportamenti e linguaggi denigratori e lesivi della dignità delle persone ha invece precisi limiti che devono essere rispettati” affermano le associazioni che hanno promosso il giudizio. “Confidiamo che non sia più necessario, in futuro, ricorrere alla sanzione per “disarmare le parole” (secondo il recente invito del presidente Mattarella) e per sancire quei limiti del linguaggio che dovrebbero essere patrimonio di qualunque persona ragionevole che abbia a cuore il futuro di una società coesa”.
ASGI, ARCI, LUNARIA, Cambio Passo, La Casa del Mondo – Adjebadia










