“Una delle pagine più buie della storia repubblicana”: così l’Arci giudica ’approvazione del Decreto Sicurezza e Immigrazione oggi in Senato (poi passerà alla Camera), che avviene proprio nell’anniversario dell’emanazione delle leggi razziali (1938 – 2018) e con “contenuti esplicitamente razzisti e discriminatori”. “Siamo attoniti di fronte ad un Paese ed una classe politica che non sembra aver imparato nulla dalla sua storia”, afferma l’Arci. “Si tratta di un vero e proprio manifesto culturale propagandistico di matrice leghista – osserva l’Arci -, al quale gli alleati 5 Stelle si sono completamente adeguati, un provvedimento che trasuda cattiveria e che rappresenta un veleno micidiale per la nostra società”. Anche le modifiche in Commissione Affari Costituzionali, sottolinea l’Arci, “ne hanno peggiorato pesantemente l’impianto già anti costituzionale”. “Il diritto d’asilo rischia di essere azzerato perché ogni richiedente asilo che arriva nel nostro Paese potrà essere accusato di presentare una domanda manifestamente infondata e quindi sottoposto a espulsione – ricorda l’associazione -. La cancellazione del titolo di soggiorno per ragioni umanitarie produrrà irregolarità, disagio e conflitti. L’accoglienza dei richiedenti asilo, ossia di persone che nella quasi totalità dei casi hanno subito torture e violenze, viene relegata dentro la logica del confinamento, con l’idea dei ‘campi’: grandi strutture private con nessun rapporto con le comunità locali e l’amministrazione pubblica, con un approccio totalmente assistenziale (e con regole che attraggono soggetti profit, senza alcuna attenzione alle persone e al territorio)”. Secondo l’Arci il vero scopo è “la costruzione del capro espiatorio: le persone di origine straniera, qualunque sia la loro condizione giuridica, vengono additate come colpevoli di tutti i mali del Paese, a prescindere dal comportamento concreto, per il solo fatto di esistere”. “Una strategia che forse funziona sul piano del consenso alla Lega – conclude -, ma che produrrà effetti devastanti sulla cultura dell’Italia, già molto preoccupante per la deriva razzista e xenofoba che si sta affermando da sud a nord”. L’Arci annuncia comunque iniziative per informare l’opinione pubblica sugli effetti negativi di questa legge, azioni giudiziarie e campagne politiche e culturali.