• Skip to main content
  • Skip to secondary menu
  • Skip to footer
  • Chi siamo
  • Cosa puoi fare
  • Contattaci
  • Archivio
  • La nostra rete
  • Rassegna stampa
  • Media gallery
  • English
  • Nav Widget Area

    • Facebook
    • Instagram
    • Twitter
Cronache di ordinario razzismo

Cronache di ordinario razzismo

Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno del razzismo curato da Lunaria in collaborazione con persone, associazioni e movimenti che si battono per le pari opportunità e la garanzia dei diritti di cittadinanza per tutti.

  • News
  • Database razzismo
  • Pubblicazioni
  • Libri bianchi
  • Legal points
  • In rete
  • Appuntamenti
  • Progetti

3 ottobre 2013. 5 anni dopo. Memoria: zero

3 Ottobre 2018

Oggi, 3 ottobre, si dovrebbe celebrare la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, istituita dalla Legge 45/2016. Una giornata che avrebbe lo scopo di ricordare e commemorare tutte le vittime dell’immigrazione e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà. Una data simbolica, che ricorda il giorno in cui, nel 2013, 368 persone tra bambini, donne e uomini persero la vita in un naufragio a largo di Lampedusa.

Ma il 3 ottobre è il “giorno della memoria” non solo per Lampedusa, tragico teatro, cinque anni fa oramai, di una delle più gravi catastrofi del Mediterraneo. Pochi giorni dopo, e poi nei mesi e negli anni successivi, si sono purtroppo susseguiti altri drammi disumani con enormi perdite di vite in quello stesso mare. E a poco sono valsi gli appelli accorati all’Unione Europea.

Usiamo il condizionale. Perché oggi, forse, non sarà una giornata di solidarietà, anche e soprattutto alla luce degli ultimi accadimenti di cronaca che hanno visto un “simbolo” dell’accoglienza e della solidarietà stessa, quale Mimmo Lucano, sindaco di Riace, messo ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’”immigrazione clandestina” (noi ne abbiamo parlato qui). E in tutta Italia ci sono stati e ci saranno presidi per rivendicare il diritto all’accoglienza e alla solidarietà, diventata molto rapidamente un “reato”.

Oggi, forse, non sarà una giornata di solidarietà e di accoglienza perché quest’anno, senza alcuna presa di posizione ufficiale, il Miur non ha offerto il proprio sostegno economico all’iniziativa del Comitato 3 ottobre, come invece era successo nei due anni precedenti. Dopo mesi di lavoro, le scuole che avevano aderito all’iniziativa hanno atteso invano che il ministero della Pubblica istruzione si pronunciasse sugli elaborati e assegnasse il premio. Il Miur non ha mai dato alcun seguito. Il Comitato 3 ottobre ha dovuto chiedere il sostegno delle altre sigle aderenti alle iniziative, dall’Unhcr ad alcune Ong e fondazioni, che solo in parte sono riuscite a supplire alla mancanza di finanziamenti, consentendo soltanto ad un centinaio di ragazzi di arrivare a Lampedusa per le commemorazioni.

Non a caso in questi giorni, la Fondazione ISMU e l’ISPI hanno reso noti alcuni dati importanti proprio legati al numero delle persone morte e dei disperse in mare. Numeri che fanno paura e che non fanno ben sparare. Un monito più che una memoria. Da gennaio 2014 al 20 settembre scorso sono stati oltre 17 mila i migranti che hanno perso la vita o che risultano dispersi nelle acque del Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa, ricorda la Fondazione ISMU, in un comunicato. Nello specifico, 3.538 sono stati i morti e dispersi nel 2014, 3.771 nel 2015, 5.096 nel 2016, 3.139 nel 2017 e 1.642 quest’anno, al 20 settembre 2018. “Nonostante nel corso dell’ultimo biennio ci sia stato un considerevole calo degli sbarchi di migranti sulle coste europee rispetto agli anni passati, dovuto soprattutto agli accordi con la Turchia prima e con la Libia successivamente, il tasso di mortalità è aumentato – spiega Ismu -. Infatti, le traversate sono sempre più pericolose e le operazioni di ricerca e soccorso in mare ad opera delle navi delle Ong hanno subito diverse restrizioni di tipo legale e logistico”. L’ISMU ricorda che secondo le stime dell’Unhcr più di 1.600 migranti hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo nei primi nove mesi del 2018, 21 persone ogni mille sbarcati. In particolare, nei primi tre mesi del 2018, il tasso di mortalità tra coloro che partono dalla Libia diretti in Italia è salito a un morto ogni 14 persone, rispetto a un decesso ogni 29 persone nello stesso periodo del 2017.

In linea con l’ISMU, è anche lo studio pubblicato dall’ISPI. A quattro mesi dall’insediamento del nuovo Governo, la linea dura del ministro dell’Interno ha generato una “riduzione relativamente modesta” degli sbarchi in Italia (la diminuzione degli arrivi era già iniziata prima “grazie” all’operato del Governo precedente ndr), che è coincisa “con un forte aumento del numero di morti e dispersi”.

Il rapporto dell’Ispi esprime dubbi sull’utilità delle “politiche di deterrenza” nei confronti del soccorso in mare. Il rapporto confronta tre periodi: 16 luglio 2016-15 luglio 2017; 16 luglio 2017- maggio 2018; giugno-settembre 2018. Nel primo periodo, quello dei 12 mesi precedenti al calo degli sbarchi, in Italia sono arrivate irregolarmente dal mare 532 persone al giorno. Nel periodo (che coincide con l’attuazione delle politiche dell’ex ministro Minniti), il numero è sceso del 78%, di circa 117 persone al giorno. Il periodo che corrisponde alle politiche dell’attuale Ministro dell’Interno ha fatto registrare un’ulteriore riduzione degli sbarchi (circa 61 al giorno). Le stime dell’Ispi cambiano segno quando guardano al numero delle persone morte in mare. Nel periodo precedente al calo degli sbarchi si stima che siano annegate poco meno di 12 persone al giorno. L’anno che coincide con le “politiche Minniti” è stato accompagnato da una netta diminuzione del numero assoluto dei morti, sceso a circa 3 persone al giorno. Ai quattro mesi di politiche dell’attuale Ministro dell’Interno, corrisponde invece un nuovo aumento del numero di migranti morti e dispersi (8 persone al giorno). E lo scorso settembre, il 19% di chi ha tentato la traversata dalla Libia è risultato morto o disperso: una percentuale mai registrata lungo la rotta del Mediterraneo centrale da quando si dispone di statistiche sufficientemente accurate.   

I dati non fanno giustizia dei volti e dei corpi di ciascuno di quei migranti che hanno perso la vita nella traversata, ma evidenziano che di questo passo e con l’attuazione delle politiche migratorie di chiusura e di respingimento da parte dell’attuale Governo, le prospettive di vedere diminuite le “vittime dell’immigrazione” sono davvero flebili.

Ed è altrettanto chiaro che il senso e il memento di quel 3 ottobre sembra naufragato anch’esso nel Mediterraneo.

Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
Linkedin
Share on pinterest
Pinterest
Share on whatsapp
Whatsapp
Share on email
Email

Filed Under: News, Primo piano Tagged With: 3 ottobre, fondazione ismu, giornata della memoria e dell'accoglienza, immigrazione, Ispi, Lampedusa, Libia, mediterraneo, mimmo lucano, morti in mare, naufragio

Footer

Contatti

Associazione di Promozione Sociale Lunaria
via Buonarroti 39, 00185 - Roma
Dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 17.00

Tel. 06.8841880
Email: info@cronachediordinariorazzismo.org

Social

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter

Newsletter e Donazioni

Tutti i contenuti di questo sito, ove non diversamente indicato, sono coperti da licenza Creative Commons | Informativa sull'uso dei cookies
Gestisci Consenso Cookie

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, ma non utilizza alcun cookie di profilazione.

Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}

Sostieni il nostro lavoro conto il razzismo con una donazione

×