
Condividiamo questo comunicato stampa congiunto di Lunaria, Associazione 21 Luglio e ASGI in merito alla deposizione di un ricorso al Tribunale di Roma contro un consigliere del Municipio VI di Roma, il quale ha pubblicato sui suoi profili una serie di contenuti ziganofobi.
Diritti delle comunitá rom: associazioni presentano ricorso contro consigliere leghista Licopodio: “parole dal carattere discriminatorio con effetti gravemente lesivi”
Roma, 29 ottobre 2025 – Stop alle discriminazioni e alle parole d’odio contro le persone di origine rom, in modo particolare se provengono da esponenti politici. Le associazioni 21 luglio, Lunaria, ASGI (Associazione studi giuridici sull’immigrazione), hanno depositato in questi giorni presso il Tribunale di Roma, un ricorso ex articolo 281 contro il consigliere del Municipio VI di Roma Emanuele Licopodio, esponente della Lega.
«Tra agosto e settembre il consigliere ha pubblicato sui suoi social dei video in cui definisce le persone di etnia rom “parassiti della nostra società”», si legge nel testo del ricorso presentato dalle associazioni e dalla persona ricorrente. Le tre organizzazioni, da anni attive sul territorio nazionale sul fronte della lotta alla discriminazione, segnalano diversi altri video del consigliere Licopodio che contengono espressioni ritenute lesive della dignità delle persone rom, offensive e violente, che incarnano un comportamento discriminatorio e molesto.
In uno di questi filmati pubblicati sui social network, l’esponente leghista sostiene che i rom «quotidianamente agiscono a favore dell’illegalità. A queste persone che non si vogliono integrare vanno tolti immediatamente i figli». Per questo, il ricorso e l’azione civile per molestie discriminatorie per ragioni di razza e origine etnica nei confronti di Licopodio.
Le associazioni ritengono infatti che le frasi pronunciate ledano profondamente la dignità della persona e siano suscettibili di alimentare un clima di paura e di ostilità nei confronti dei cittadini rom.
Secondo Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio «occorre continuare a porre argini a una deriva rappresentata da una narrazione tossica, becera, menzognera e discriminatoria che periodicamente, come la punta di un iceberg, affiora senza preavviso sulla superficie dell’immaginario collettivo. Come società civile abbiamo il dovere di vigilare attentamente, intervenire senza fare sconti, chiedere sanzioni restando dentro l’alveo dei diritti costituzionalmente garantiti».
Secondo Lunaria “E’ importante ribadire che il diritto alla libertà di manifestazione del pensiero non ha niente a che vedere con la diffusione di espressioni ostili, denigratorie, stigmatizzanti e lesive ella dignità umana che risulta particolarmente grave quando avviene per iniziativa di un rappresentante delle istituzioni.”










