Pubblichiamo qui di seguito il link ad alcune riflessioni condivise sul sito del Cospe, alla vigilia del 20 giugno, giornata mondiale del rifugiato, in un momento in cui il diritto di asilo in Europa sta attraversando una fase cruciale. Negli ultimi mesi, tutta l’attenzione europea e del mondo occidentale si è concentrata sulla guerra in Ucraina, peggiorando il consueto scarso interesse che i media riservano al continente africano. Già prima di questa crisi umanitaria, l’informazione dal mondo veniva trattata con una forte visione eurocentrica, tanto che nel 2021, secondo il nostro ultimo rapporto “Illuminare le periferie”, i primi cinque Paesi o aree geografiche estere coperte dai notiziari italiani risultano Usa, Europa, Gran Bretagna, Afghanistan e Francia. Fuori dai radar l’Africa e l’America Latina. Con la bella stagione anche gli arrivi di migranti aumenteranno, mentre gli sviluppi della guerra in Ucraina sono ancora ignoti ed è quindi importante che ci sia un investimento serio per garantire a tutte le persone in fuga un approdo sicuro. L’asilo non può essere una “concessione” da elargire secondo alcuni criteri o meriti, ma è essere un diritto universale inviolabile. Ribadirlo con forza è un dovere, oggi più che mai.