
Tre mesi fa, la campagna Ero straniero – L’Umanità che fa bene ha denunciato in un report il grave ritardo nell’esame della misura di emersione e regolarizzazione avviata nel 2020 con il decreto “rilancio”. Oggi, 1 giugno 2021, a un anno dall’apertura della finestra per presentare le domande, la campagna torna con un nuovo dossier di aggiornamento basato sui dati raccolti dal Ministero dell’Interno e da Prefetture e Questure.
Il quadro appare ancora grave in tutta Italia: delle 220.000 persone che hanno fatto richiesta, solo 11.000 (il 5%) hanno ottenuto un permesso di soggiorno per lavoro, mentre circa 20.000 sono in via di rilascio. Molto critica, in particolare, la situazione nelle grandi città: a Roma, al 20 maggio, su un totale di 16.000 domande ricevute, solo 2 pratiche sono arrivate alla fase conclusiva e non è stato ancora rilasciato alcun permesso di soggiorno. A Milano, su oltre 26.000 istanze ricevute in totale, poco più di 400 sono i permessi di soggiorno rilasciati.
Nel dossier, oltre all’analisi dei dati relativi allo stato delle pratiche sono state raccolte storie e testimonianze di lavoratori e datori di lavoro, sconcertati per i tempi lunghissimi. Il dossier prova a spiegare come mai, nonostante fosse stato previsto personale aggiuntivo destinato alle prefetture per l’esame delle pratiche di regolarizzazione questo sia entrato effettivamente in servizio – e neanche dappertutto – solo i primi di maggio di quest’anno, contribuendo significativamente al prolungarsi dei tempi.
Le conseguenze di questi ritardi sulla vita delle persone sono pesantissime e riguardano anche la difficoltà di accesso al sistema sanitario nazionale e alle vaccinazioni, con un impatto inevitabile a livello di salute pubblica nel contesto di emergenza che stiamo vivendo.
Alla luce di quanto emerso dal monitoraggio, la campagna Ero straniero ribadisce la richiesta al Ministero dell’Interno di intervenire immediatamente per superare gli ostacoli burocratici e velocizzare l’iter delle domande, in modo che le quasi 200.000 persone ancora in attesa di risposta possano al più presto perfezionare l’assunzione. Allo stesso tempo, sappiamo che non sarà sufficiente questa misura a risolvere il problema della creazione costante di nuova irregolarità, anche perché una gran parte di persone senza documenti ne è stata esclusa, vista la limitazione a pochi settori lavorativi.
Per questo si continua a chiedere a Governo e Parlamento un intervento a lungo termine che permetta di ampliare le maglie della regolarizzazione e di favorire legalità e integrazione, a partire da uno strumento di emersione sempre accessibile, come prevede la proposta di legge di iniziativa popolare Ero straniero, ferma in Commissione affari costituzionali della Camera, la cui approvazione non può più aspettare.
Ero straniero è promossa da: A Buon Diritto, Oxfam Italia, ActionAid Italia, ASGI, CNCA, Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ARCI, Centro Astalli, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche in Italia, CILD, ACLI, Legambiente Onlus, ASCS – Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, AOI, con il sostegno di numerosi sindaci e decine di organizzazioni.