Segnaliamo questo articolo di Annamaria Rivera per ComuneInfo. La giornalista e militante ha dedicato diversi decenni alla de-costruzione lessicale, ponendo l’accento su parole come “multietniche” – laddove gli “etnici” son sempre gli altri e le altre. In questo articolo vengono problematizzati il modo in cui anche a sinistra si fa uso di espressioni come «discriminazione razziale», laddove razziale al posto di razzista andrebbe a legittimare ancora una volta l’idea di razza.
«Il razzismo, si sa, poggia su una montagna costituita anche da cattive parole. Decostruirle e abbandonarle non è fare esercizio astratto di “politicamente corretto” (sebbene quest’ultimo non sia poi così disprezzabile come è di gran moda da tempo far credere), bensì intaccarne il sistema ideologico e semantico.»