Le pagine dei quotidiani sportivi e non, sia di tiratura nazionale che a livello locale, riportano la notizia della vittoria della tappa di Jesi del Giro d’Italia da parte del ventiduenne Binian Girmay, cittadino eritreo. Di fatto è una novità in ambito ciclistico, un fatto del tutto inusuale. Tuttavia, ciò non giustifica i titoli dei quotidiani e l’uso di un linguaggio non rispettoso di quanto la Carta di Roma, da anni, ci chiede.
Che sia il “primo africano ad ottenere questo risultato” è, in parte, una notizia. Ma l’insistenza nei titoli, con un continuo richiamo alla sua provenienza “africana” (magari eritrea) e al fatto che sia “nero”, risulta fortemente discriminante e fornisce una informazione non corretta che rafforza gli stereotipi e potrebbe favorire il proliferare di commenti razzisti, soprattutto online, in quel violento processo di stigmatizzazione che più volte abbiamo già rilevato.
“Il Giro ha la sua Africa. Girmay, la tappa è storia ma un tappo la rovina”, scrive il Giornale, sottotitolando: “Prima vittoria di un ciclista black tra corsa Rosa Tour e Vuelta. Ma lo spumante tradisce Biniam…”. “Biniam Girmay, il primo africano vincitore di una tappa del Giro abbandona la gara: colpa dello spumante che lo colpisce a un occhio”, prosegue anche l’Huffington Post. Anche la Repubblica sottolinea: “Girmay trionfa a Jesi: è il primo africano nero a vincere una tappa al Giro. Poi finisce in ospedale”. Tuttavia, la medaglia per il peggior titolo se l’aggiudica il quotidiano Libero: “Giro d’Italia, Girmay trionfo e dramma. Primo africano di colore a vincere una tappa, poi accecato dal tappo”, in cui, oltre alla sottolineatura di una certa “africanità”, si aggiunge anche quella del “colore”.
Inoltre, il fatto di aver associato con insistenza questa bella vittoria all’incidente maldestro, accaduto ad opera di un “tappo di spumante” finito nell’occhio, proprio durante la festa sul podio, sposta l’attenzione dalla notevole prestazione atletica ad un fatto di poca rilevanza, sminuendola di fatto.
Insomma, la notizia, con tutta la sua rilevanza e innovazione, avrebbe potuto essere divulgata in modo diverso.