Annamaria Rivera, dalle pagine di Comune.info, rilegge in breve le giornate del luglio 2001, le più importanti dei primi anni del secolo per chi ha subito lo shock della repressione del diritto a manifestare pubblicamente il dissenso, le più nere per una democrazia italiana già avviata sul viale del tramonto. La sospensione di ogni garanzia costituzionale e le terrificanti analogie più con la guerra che con un’azione, sia pur feroce, di ordine pubblico. A Genova, vent’anni fa, si mostrò una delle facce del nuovo ordine mondiale. L’ossessione della sicurezza e la militarizzazione dei territori e della società, le responsabilità del centrosinistra e la scarsa maturità di un movimento posto di fronte a una violenza inaudita e alla strategia di governo di militarizzare ad ogni costo lo scontro. Bisognava cercare di dividere un movimento che, sul piano dei contenuti, stava crescendo in modo assai preoccupante per l’ordine costituito.