Osservatorio 21 luglio e Associazione Carta di Roma hanno inviato un esposto al Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, segnalando alcuni articoli a firma della giornalista Serena Coppetti. Secondo le associazioni, gli articoli, pubblicati sul quotidiano Il Giornale, conterrebbero messaggi discriminatori e di istigazione all’odio razziale ai danni dei cittadini rom.
Risale a ieri, 8 gennaio, l’ultimo articolo segnalato, dal titolo: “Dopo le agevolazioni per la casa anche un lavoro sicuro per i rom”. Proseguendo nella lettura dell’articolo, si legge: “Pare ancora troppo poco garantire l’accesso privilegiato alle case Aler, il permesso di costruirsi la casa da soli e l’avviso di sgombero”. Un messaggio che trasmette la -presunta – presenza di corsie preferenziali nell’accesso ai servizi da parte dei cittadini rom, senza che vi sia alcun riferimento a specifici e concreti episodi.
Un altro articolo segnalato dalle associazioni risale al 3 luglio 2012: si tratta sempre di un articolo di Serena Coppetti, dal titolo “Prima occupano, poi comprano i terreni e costruiscono”, in cui la giornalista scrive: “Quando vengono denunciati per costruzione abusiva può succedere che non vengano costretti a demolire l’abitazione perché altrimenti la famiglia resterebbe all’addiaccio. […] Quello dei rom è infatti un problema in evoluzione”.
Le associazioni evidenziano come “la diffusione di questi articoli trasmette, in maniera irresponsabile e in netto contrasto con i principi sanciti nella Carta di Roma, un’immagine criminosa di un intero gruppo di persone ed ha un alto potenziale lesivo della dignità delle persone sinte e rom”. Secondo le associazioni “la giornalista dà ampio e acritico spazio a dichiarazioni violente, di carattere congetturale e generalizzante, contribuendo in questo modo alla diffusione di un clima di allarme sociale e di ostilità basato su ipotesi e pregiudizi”. Gli articoli in questione, infatti, farebbero “largo uso di termini apertamente dispregiativi, operando una distinzione/contrapposizione strumentale e fuorviante tra cittadini e rom”.
Si attende ora la risposta del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti.