Ancora una segnalazione da parte del Servizio Anti-discriminazioni dell’ASGI. E questa volta, l’oggetto del richiamo è un concorso pubblico – con scadenza 20 dicembre 2012 – emesso proprio dall’Ordine degli Avvocati di Verona, per la copertura di un posto di operatore di amministrazione.
Uno dei requisiti richiesti dal bando è la cittadinanza italiana, con una deroga in favore dei cittadini di altri Stati membri dell’Unione europea.
Ma, come ricorda l’Asgi in una lettera inviata al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati coinvolto, la vasta giurisprudenza in merito ha riconosciuto il diritto di accedere alla funzione pubblica per i cittadini di Stati terzi non europei regolarmente soggiornanti in Italia.
Inoltre, diverse disposizioni europee prevedono la possibilità di accedere dei suddetti cittadini ai rapporti di lavoro nella pubblica amministrazione: come ricordato dall’associazione, è questo il caso dei cittadini lungo soggiornanti – direttiva 2003/109 -, dei familiari di cittadini UE – direttiva 2004/38 – e dei i rifugiati politici e titolari della protezione sussidiaria – direttiva 2004/83 -. Proprio in ragione della mancata applicazione di tali norme, la Commissione europea ha avviato contro l’Italia due procedimenti preliminari di infrazione del diritto europeo (EU Pilot 1769/11/JUST e 2368/11/HOME).
Alla luce di ciò, e dell’illegittimità della clausola di cittadinanza, l’Asgi chiede che il bando di concorso venga modificato e riaperto, così da consentire la partecipazione dei cittadini di Paesi terzi non europei.
Clicca qui per leggere la lettera dell’Asgi al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Verona.
Clicca qui per leggere il bando di concorso pubblico indetto dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Verona.