La denuncia è del Naga che osserva come a due settimane dalle elezioni l’amministrazione comunale abbia deciso di chiudere il più grande campo rom del capoluogo lombardo, quello di Triboniano. Ecco il comunicato diffuso dall’associazione.
MILANO – I volontari del Naga a difesa delle famiglie del campo di via Triboniano. Lo fanno con una nota in cui affermano di aver appreso che questa mattina è partita l’ultima fase di svuotamento del campo. “Poche le famiglie rimaste – precisano -. La maggior parte ha sottoscritto ‘liberamente’ un progetto per il rientro in Romania e per ricevere un compenso per la ristrutturazione della loro abitazione nel loro Paese di origine. Progetto discutibile sia per quanto riguarda la libertà di scelta concessa alle famiglie (che non avevano alternative), sia per quanto riguarda l’erogazione del contributo, l’obbligo di restare in Romania per un anno e di rinunciare alla residenza presso il comune di Milano. Poche le famiglie più fortunate che hanno ricevuto le case dell’Aler e solo dopo un ricorso che ha condannato il comune”.
“Delle famiglie rimaste nel campo, dopo ormai un anno di attività volta all’alleggerimento dello stesso, alcune verranno allontanate senza alternative entro domenica – continuano -. E così, almeno per un po’, di Rom a Milano se ne vedranno meno. Obiettivo raggiunto dunque. Non conosciamo purtroppo in dettaglio la situazione di tutte le famiglie coinvolte in questa operazione. Ci basta però segnalare e denunciare la situazione di una famiglia con un bimbo affetto da una grave malattia (lipoma intracranico associato ad agenesia del corpo calloso) in cura presso l’Ospedale Sacco. Per il bambino è stata avviata una presa in carico riabilitativa che richiede la presenza dei genitori. Per questa famiglia dunque il ritorno in Romania è impraticabile. Per loro e per tutti gli altri dove sono le valide alternative?”, concludono i volontari dell’Associazione.
Per il Naga “sembra ovvio (ma probabilmente non a tutti) che, trattandosi di campo autorizzato, l’eventuale chiusura dello stesso deve necessariamente essere accompagnata dalla predisposizione di alternative praticabili. Ciò tuttavia non è avvenuto. E così, a due settimane dalle elezioni, l’amministrazione comunale festeggia il superamento dei 500 sgomberi dal 2007 e la chiusura definitiva del più grande campo autorizzato di Milano: Triboniano”.