“Cari concittadini, come certo saprete da qualche tempo ci troviamo ad affrontare il problema dei rom e dei loro insediamenti abusivi”: inizia così l’editoriale del sindaco di Parabiago (MI) Franco Borghi, pubblicato sul numero di ottobre-novembre del mensile Il Foglio di Parabiago.
Nell’affrontare il “problema dei rom” – come da lui definito – il sindaco spiega che “le strade praticabili sono due: la stesura di un progetto d’integrazione, come si sta facendo a Legnano, ma questo presuppone che da parte dei rom ci sia la volontà d’integrarsi, oppure la cosiddetta politica della ‘tolleranza zero’, atta a contrastare l’abusivismo e a lanciare un messaggio ben preciso, ossia che l’Italia e, nello specifico, Parabiago è pronta ad ospitare solo chi dimostra di attenersi alle regole. Questa seconda è la strada che abbiamo imboccato noi”. In riferimento alla linea politica intrapresa, il sindaco sottolinea che “non si tratta d’insensibilità, né di razzismo ma di obbligo: quello che ho, in qualità di sindaco, di difendere la sicurezza e la salute della mia gente, i cittadini di Parabiago. Le condizioni igieniche che abbiamo riscontrato nel corso di ciascuna operazione di sgombero erano infatti non solo precarie, ma addirittura indecenti: un sindaco non può ammettere e, peggio ancora, autorizzare che un’area del territorio di sua competenza venga trasformata in una latrina a cielo aperto o, peggio ancora, in un letamaio, solo perché questa è l’abitudine di chi la occupa”. Borghi prosegue poi affermando che l’Amministrazione continuerà “ad adoperarsi con ogni mezzo lecito per scongiurare l’abusivismo, dal quale dipendono fenomeni di accattonaggio e varie forme di appropriazione indebita”, e chiude invitando “anche voi cittadini a collaborare, segnalandoci eventuali presenze abusive ed evitando di elargire offerte a chi insiste nel voler vivere senza un minimo decoro da essere umano”.
L’editoriale è stato segnalato agli organi competenti dall’Osservatorio 21 Luglio, che ha inoltre inviato una lettera di diffida all’autore.
L’Osservatorio sottolinea il “ricorso a termini apertamente dispregiativi verso le comunità rom e all’utilizzo di forti stereotipi negativi e pregiudizi, che hanno l’esito di radicare ulteriormente nell’immaginario collettivo la concezione del ‘rom’ esclusivamente come un ‘problema’ e una ‘minaccia’, penalizzando così indistintamente le comunità rom e alimentando nella popolazione residente un sentimento di paura, ostilità e intolleranza”. Inoltre, l’Osservatorio evidenzia “due passaggi dai contenuti potenzialmente lesivi della dignità umana: il primo riguardante il dovere dell’amministrazione di non permettere che il territorio venga trasformato «in una latrina a cielo aperto o, peggio ancora in un letamaio, solo perché questa è l’abitudine di chi la occupa», il secondo contenente l’invito ai cittadini a segnalare «eventuali presenze abusive ed evitando di elargire offerte a chi insiste nel voler vivere senza un minimo decoro da essere umano»”.
Il sindaco di Parabiago non è nuovo a tali episodi: già il 30 settembre scorso, l’Osservatorio aveva inviato a Borghi una prima lettera di diffida, relativa ad alcune dichiarazioni (“I Rom a Parabiago non li vogliamo. Da oggi in poi tolleranza zero”) che il primo cittadino aveva fatto seguire alle operazioni di sgombero di alcune famiglie rom risiedenti nel comune di Parabiago.
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