Domenica 13 novembre, alle ore 14, presso la Sala Fermi, al Pisa Book Festival, si terrà l’incontro con la giovanissima scrittrice britannica Sumia Sukkar, autrice del romanzo “Il ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra”. Sumia Sukkar (Londra, 1992) è una giovanissima scrittrice britannica, figlia di padre siriano e madre algerina. Essere una scrittrice è sempre stato il suo sogno, che è diventato realtà frequentando il corso di laurea in Scrittura Creativa, alla Kingston University di Londra, dove tra i docenti ha incontrato il Dr. Todd Swift – poeta britannico-canadese e direttore della Casa Editrice Eyewear – che, estremamente impressionato dai suoi scritti, ancora sotto forma di work in progress all’epoca, l’ha incentivata a perseverare offrendole un contratto di pubblicazione. Il suo primo romanzo, The boy from Aleppo who painted the war, è stato ufficialmente presentato a Londra nel 2013. La versione italiana, terzo titolo della collana Altriarabi Migrante (il Sirente), ripercorre la vita di una famiglia Aleppina nel bel mezzo della crisi siriana, il protagonista Adam è un ragazzo affetto dalla sindrome di Asperger (spettro autistico) che cerca di esprimere le sue emozioni attraverso la pittura. Ogni capitolo ha il nome di un colore, Adam vede le persone avvolte da un’aurea colorata a seconda dei loro stati d’animo e dipinge il suo terrificante vissuto durante una guerra che non riesce a comprendere, vede solo un incomprensibile violenza che riduce la sua vita e la sua casa in macerie e divide la sua bella città in barricate di guerra. Un libro in cui l’arte sembra diventare una forma di resistenza in un momento veramente buio. Romanzo debutto della giovanissima Sumia Sukkar, ha ottenuto con questo libro il plauso della critica inglese. La drammatizzazione radiofonica del libro è passata nel prestigioso “Saturday Drama” della BBC, dopo la quale sono stati acquistati i diritti per la realizzazione di un film tratto dal libro. La collana Altriarabi Migrante, finanziata con il progetto ‘Creative Europe’ dell’U.E., raccoglie le opere di giovani autori europei di origini arabe. Descrive i lineamenti della nuova geografia culturale europea, tratteggia il nuovo tessuto sociale multiculturale, multietnico e plurireligioso di cui sono composte le nostre città. Invita a combattere xenofobie e islamofobie. Invita a comprendere e a ritrovarsi.