
Spesso il tema dei diritti delle donne migranti e con background migratorio viene affrontato in ottica strumentale e razzista per riproporre in nuove salse la classica argomentazione che vede l’Occidente dei Diritti da una parte, contro l’Oriente – spesso non solo geografico – del patriarcato religioso. Questa argomentazione, che alla luce dei conflitti in corso sta tornando nuovamente in auge, si scontra però con l’invisibilizzazione della violenza quando si tratta di procedure d’asilo che a partire dalla convenzione di Ginevra testimoniano come le dinamiche di genere non sono comprese fra le ragioni delle migrazioni.
Se ne parla in questo articolo di Gemma Martini per MeltingPot che segnaliamo di seguito.