Hanno aggredito con un cavo d’acciaio e una spranga di ferro tre cittadini egiziani e una educatrice del centro di accoglienza Esedra e, stando alle dichiarazioni delle vittime, hanno accompagnato la violenza con insulti razzisti.
Per questo, tre giovani di 28, 27 e 22 anni, tutti di Triggiano, in provincia di Bari, sono stati arrestati il 2 febbraio scorso, con l’accusa di “lesioni personali, violenza privata e discriminazione razziale”.
Giudicati per direttissima presso il Tribunale di Bari, sono stati arrestati per l’aggressione: il giudice non ha però convalidato l’aggravante della matrice razzista.
E’ successo a Triggiano, in provincia di Bari, dove tre ragazzi hanno aggredito tre giovani egiziani, di 17, 18 e 19 anni, colpendo anche un’educatrice, all’esterno del centro di accoglienza in via Capurso.
Le vittime della violenza sono state portate in ospedale, dove i medici le hanno giudicate guaribili in cinque giorni.
I tre aggressori, per i quali è scattato il processo per direttissima, sono stati condannati a 8 e 10 mesi di reclusione, con pena sospesa, e immediatamente rimessi in libertà. Nonostante la contestazione avanzata dall’accusa, indotta dagli insulti razzisti usati dai tre, secondo il giudice si è trattato di un violento litigio, privo di matrice razzista.