Lo scorso venerdì 29 luglio, a Civitanova Marche, in pieno giorno e in pieno centro cittadino, è stato ucciso Alika Ogorchukwu, 39enne venditore ambulante della zona.
Il suo assassino – un operaio 32enne con problemi psichici – si è accanito su di lui prima colpendolo ripetutamente con la stampella utilizzata dalla vittima per camminare, e poi a mani nude: quattro minuti ininterrotti di pestaggio ripresi con il cellulare da diversi passanti, senza che nessuno intervenisse. Mentre resta ancora da accertare il movente dell’omicidio, appare chiaro il contesto di razzismo e xenofobia in cui questo si inscrive.
Quello di Civitanova Marche è soltanto l’ultimo, tragico e gravissimo, episodio di una lunga lista di aggressioni, intimidazioni e violenze nei confronti dei migranti che da tempo si ripetono con cadenza quotidiana in Italia: l’ennesimo frutto avvelenato di una campagna di odio contro il “diverso”, alimentata in modo spregiudicato e sistematico a fini elettoralistici e di propaganda da chi, oggi, si candida a governare il paese per i prossimi 5 anni.
Lunaria esprime la propria solidarietà e vicinanza ai familiari di Alika Ogorchukwu, chiede che venga fatta piena luce sui fatti e resa piena giustizia alla vittima e ai suoi cari, e si appella alle forze democratiche e progressiste per fermare la deriva razzista a cui – con il consenso e il benestare di molti, e nel silenzio e nell’indifferenza di troppi – stiamo assistendo da anni.