Come affrontano la loro nuova quotidianità le 800 persone sgomberate dal palazzo di Via Curtatone, a Roma. Dall’alba del 19 agosto, quando sono stati costretti con la forza ad abbandonare l’edifico in cui abitavano da anni, vivono in uno stato di assoluta precarietà. Passano le loro giornate tra la routine lavorativa e i bivacchi di fortuna per le strade di Roma: “Lo sgombero ha trasformato cittadini comuni, lavoratori perfettamente integrati, in gente che dorme per strada, senzatetto”, scrive Sara Nunzi su Il Manifesto di oggi.
Nell’articolo Gli sfollati di via Curtatone: «Lavoriamo di giorno e poi dormiamo sulle panchine», Nunzi raccoglie le storie di alcuni di loro: Gibron, Kidane, Emanuel, Habtom, Simon, Amara, Abeba. I loro commenti sull’accaduto e sulle “alternative” proposte dal Comune di Roma riportano, meglio di tante analisi, quale è lo stato reale della politica dell’accoglienza nella Capitale.