Escludere i giovani di origine straniera dai bandi di selezione per il Servizio Civile Nazionale rappresenta una discriminazione: con questa motivazione, la Corte di Appello di Milano ha respinto il ricorso presentato dal Governo contro l’ordinanza del giudice del lavoro del Tribunale di Milano del 9 gennaio scorso.
In quella data, il Tribunale aveva accolto l’appello di un giovane pachistano, che insieme ad ASGI e Avvocati Per Niente chiedeva l’ammissione dei giovani di nazionalità straniera al Servizio Civile Nazionale (ne abbiamo riferito qui: https://www.cronachediordinariorazzismo.org/2012/01/e-il-servizio-ritorna-civile/)
Il governo aveva presentato ricorso contro la decisione del giudice di Milano: ricorso respinto dalla Corte d’Appello, che ha confermato così la decisione del tribunale milanese, considerando il Servizio Civile come un adempimento del dovere di solidarietà sociale, al quale devono essere chiamati tutti coloro che vivono sul territorio nazionale, avendovi stabile residenza, senza distinzioni fondate sulla cittadinanza.
Ora, le associazioni ricorrenti si attendono che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione recepiscano la decisione della Corte, adoperandosi affinché il nuovo bando per la selezione dei volontari, atteso per i primi mesi del prossimo anno, venga esteso anche ai giovani di cittadinanza straniera regolarmente residenti in Italia.