“Sconcerto per un comportamento illegittimo e discriminatorio”: è questa la reazione dell’Asgi dopo la pubblicazione, da parte della Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di un “bando straordinario per 350 posti per lo svolgimento del servizio civile nelle zone colpite dal terremoto del maggio scorso”.
Il bando prevede il requisito della cittadinanza italiana, accompagnato dalla precisazione che, secondo un parere dell’Avvocatura generale reso in data 24.7.2012, tale requisito non sarebbe in contrasto con i principi comunitari in quanto conforme “all’art. 3, comma 1 del d.lgs. 5 aprile 2002, n. 77, essendo quest’ultima norma in vigore ed efficace, non in contrasto con i principi comunitari e non manifestamente contrastante con i parametri costituzionali”.
Non è dello stesso parere l’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione: “Il Ministero per la cooperazione internazionale e l’integrazione, pur evidentemente consapevole della questione, finge dunque di ignorare completamente che la Corte d’appello di Milano, con sentenza emanata nel dicembre scorso, ha confermato l’ordinanza di primo grado dd. 9 gennaio 2012, che aveva dichiarato illegittimo e discriminatorio il requisito della cittadinanza italiana, affermando che proprio alla luce dei principi comunitari e dei parametri costituzionali la norma invocata dal Ministero non può ritenersi una norma di esclusione degli stranieri” (ne abbiamo parlato qui).
Alla luce di quanto deciso invece dal Ministero, l’Asgi, oltre a sollecitare lo stesso a modificare il bando, invita gli enti – i soggetti deputati a effettuare la selezione dei candidati – ad accogliere anche le domande di cittadini stranieri, nel pieno rispetto delle pronunce dei Giudici di Milano.