“Il servizio rientra in un più vasto tentativo di contrasto ai fenomeni dell’illegalità diffusa, relativa alla presenza sul territorio pisano di cittadini extracomunitari e di etnia rom”. Il “servizio” è lo sgombero del “campo rom” di via di Viaccia, a Pisa. La frase l’abbiamo ripresa dalla nota della Questura, segnalataci da Sergio Bontempelli. “Maxi operazione delle forze dell’ordine nella giornata di ieri, mercoledì 22 ottobre. Obiettivo del blitz il campo nomadi abusivo di via di Viaccia dove circa una quarantina di rumeni di etnia rom ha da tempo stabilito la propria dimora”, si legge nella nota, che descrive l’operazione di sgombero: “Numerose pattuglie di Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale hanno fatto irruzione nel campo, setacciandolo alla ricerca di materiale di provenienza furtiva e controllando e identificando persone e veicoli, molti dei quali con targa estera. A latere di quest’attività di polizia, il comune di Pisa ha provveduto a far convenire sul luogo dei mezzi della ditta AVR i quali hanno provveduto a ripulire la zona, divenuta oramai una discarica a cielo aperto”. Tra le “tonnellate di rifiuti di ogni genere portati via”, anche “tutte le masserizie dei nomadi, e quindi mobili, suppellettili, bombole del gas, carrelli della spesa rubati nei supermercati, materassi, tende da campeggio, ect”.
Sono molti i punti su cui vale la pena soffermarsi. La nota parla di uno sgombero: ma che fine hanno fatto le persone allontanate? Perché i loro oggetti, tra cui materassi, tende, suppellettili, sono stati portati via? Inoltre, come fa notare Bontempelli, l’operazione è stata effettuata “senza fornire alcuna soluzione alternativa agli abitanti”. Non solo: nella nota “si dichiara che le attività della Questura sono finalizzate a perseguire i reati dei cosiddetti ‘extracomunitari’, e non i reati tout court. Dunque -sottolinea Bontempelli – si avalla un’equazione tra ‘illegalità’ e ‘presenza” di stranieri’”.
Il linguaggio usato dalla Questura, “accompagnato – denuncia Bontempelli – da epiteti offensivi e umilianti (come quello di “nomadi” per parlare di rom), viola le norme in materia di discriminazione”.
Istituzioni e personaggi pubblici dovrebbero evitare di diffondere e rafforzare pregiudizi e stereotipi, adottando misure e linguaggi rispettosi e non discriminanti: un comportamento ben lontano da quello assunto dalla Questura di Pisa.