
Un’altra aggressione ai danni di una persona razzializzata, questa volta a Pisa. Lo scorso mercoledì 10 Luglio, Ibrahima Dieng, presidente dell’Unità Migranti è stato aggredito verbalmente e poi fisicamente da un uomo, munito addirittura di spranga.
Aggressione che lascia sgomenta la rete attorno a Dieng, soprattutto per le modalità con cui è avvenuta l’aggressione. Stando alla stessa testimonianza di Dieng, l’uomo stava tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro; arrivato sulla via di casa sua, mentre intravedeva suo figlio, ha sentito una macchina in lontananza avvicinarsi a gran velocità. La macchina poi, una volta raggiunto Dieng, ha inchiodato dietro di lui, colpendo la ruota posteriore della bici. Dieng ha perso l’equilibrio, cadendo a terra, e con stizza si è rivolto al guidatore chiedendogli che intenzioni avesse, come avviene nei tanti animati scambi verbali che si vedono per strada, soprattutto quando si sfiora l’investimento. Tuttavia in questo caso qualcosa cambia: il guidatore ha iniziato a inveire contro l’uomo rivolgendogli insulti ed improperi razzisti relativi al colore della pelle, nell’arco di poco tempo l’aggressione verbale è stata accompagnata da uno schiaffo, con l’uomo che nel frattempo ha recuperato dall’auto una spranga. L’arma fortunatamente non è stata usata: più persone, inclusi i familiari di Dieng, hanno fermato l’aggressore, altre, affacciatesi dalle finestre, hanno ripreso l’accaduto fornendo poi le stesse immagini a supporto della denuncia.
Un fatto tremendo, sintomatico, ancora una volta, di come il clima di razzismo nei confronti delle persone di origine straniera stia crescendo: non vi sono dubbi sul movente razzista dell’aggressione. Anche in questo caso, come nell’aggressione avvenuta a Roma quasi due settimane fa, sembra essersi aperta una valvola di sfogo attraverso cui far sfogare il calore ustionante di anni di propaganda xenofoba e razzista. Un episodio come questo è in gran parte legittimato anche da chi continua a parlare di noi e loro, di “sostituzione etnica”, di classi separate ed altri discorsi che, fuori dai clamori della campagna elettorale o dalla veemenza del ruolo di opposizione, normalizzano il razzismo con la voce pacata di chi finalmente siede sugli scranni.
E’ importante riconoscere questa connessione per puntare il dito, ogni volta, alla dimensione sistemica di questi episodi, tutt’altro che straordinari o casi isolati. E’ importante guardare il contesto per riconoscere il carattere ciclico e pervasivo del razzismo, che attraversa anche quei luoghi e quei contesti che sembrano immuni da fatti come questi, come dichiarato dai consiglieri e le consigliere della città di Pisa in solidarietà a Ibrahima Dieng.
L’aggressore è stato identificato anche grazie ai video girati dai vicini di Dieng che, su richiesta del consigliere Auletta al Sindaco, è stato invitato ad intervenire in consiglio comunale.
La reazione di solidarietà tanto delle forze politiche quanto di una parte della cittadinanza, testimoniano che il lavoro sociale fatto dallo stesso Dieng e dalle realtà antirazziste presenti sul territorio possono offrire un antidoto alla direzione che la società sta prendendo. Ora bisogna capire come riequilibrare le pressioni di un impianto sociale surriscaldato dal razzismo, così che dalle valvole di sfogo esca l’aria e non altri episodi di violenza. Intanto domani 13 Luglio alle 10.00 davanti alla Prefettura di Pisa, in Piazza Mazzini 7, si svolgerà una manifestazione in solidarietà a Ibrahima Dieng.