“Bersani dice che il suo governo partirà dagli immigrati. Io parto dai lombardi e da chi non ha lavoro. Questa è la differenza. PRIMA IL NORD”.
La campagna elettorale è cominciata e, secondo un copione che purtroppo conosciamo bene, tornano alcuni deja vù di cui faremmo volentieri a meno. Il segretario della Lega Nord Roberto Maroni affida a Twitter il compito di divulgare le priorità del suo programma, in esplicita contrapposizione con l’impegno assunto dal segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani circa la riforma della legge sulla cittadinanza indicata come uno dei primi atti che adotterà il nuovo governo qualora il centro-sinistra risultasse vincente alle elezioni.
Un gesto, quello del segretario della Lega Nord, che giustamente Khalid Chaouki, responsabile Nuovi Italiani del PD e candidato alla Camera, interpreta come un tentativo di “recuperare la credibilità perduta ricorrendo al solito specchietto per le allodole: la paura nei confronti degli immigrati”, ricordando l’importante contributo dei cittadini stranieri all’economia lombarda, regione in cui “il lavoro degli immigrati rappresenta il 23% del Pil regionale, e contribuisce così all’11% del Pil nazionale”.
Indipendentemente dal Pil, la riforma è necessaria e siamo certi che la maggioranza dei cittadini italiani è d’accordo con noi.