
Annalisa Camilli scrive su Internazionale del 30 aprile 2021: “Il naufragio del 21 aprile è l’ultimo di una lunga serie dovuta alla pericolosità della traversata, all’assenza di un coordinamento nei salvataggi e alla mancanza di mezzi navali di soccorso nel Mediterraneo centrale. La Ocean Viking era l’unica nave civile nell’area. Nell’ultimo anno molte navi umanitarie sono state sottoposte a fermo amministrativo dalle autorità italiane per dei cavilli”. Nell’articolo, il racconto della morte di Mobarak Abdullah, che “è presumibilmente una delle circa 130 persone annegate al largo della Libia il 21 aprile. Ma non ci sono certezze, perché i cadaveri del naufragio non sono stati recuperati, né identificati ufficialmente. Hanno chiesto aiuto per ore, ma nessuno è intervenuto in soccorso: né i libici né gli italiani né i maltesi”.