• Skip to main content
  • Skip to secondary menu
  • Skip to footer
  • Chi siamo
  • Cosa puoi fare
  • Contattaci
  • Archivio
  • La nostra rete
  • Rassegna stampa
  • Media gallery
  • English
  • Nav Widget Area

    • Facebook
    • Instagram
    • Twitter
Cronache di ordinario razzismo

Cronache di ordinario razzismo

Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno del razzismo curato da Lunaria in collaborazione con persone, associazioni e movimenti che si battono per le pari opportunità e la garanzia dei diritti di cittadinanza per tutti.

  • News
  • Database razzismo
  • Pubblicazioni
  • Libri bianchi
  • Legal points
  • In rete
  • Appuntamenti
  • Progetti

Mineo: il nastro scorre, non spegniamo il registratore

9 Giugno 2015

Roma-e1431454562107-720x340Salvatore Buzzi, indagato e arrestato nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale, dichiarava al pm Giuseppe Cascini che lo interrogava: “Dottore, se parlo del Cara di Mineo, chiuda il registratore. Altrimenti qui casca il governo” (era il 31 marzo, ndr). La conversazione tra i due è riportata su Il Messaggero di oggi, in un pezzo a firma di Cristiana Mangani, che riporta uno stralcio dell’interrogatorio del giudice: “Finché Buzzi non arriva al Cara di Mineo e accelera, fa dietrofront, riparte in quarta, come se volesse rivelare chissà quale segreto, e non sa se è il caso di farlo. «Dottore – si rivolge a Cascini – devo dire delle cose su Mineo». Vorrebbe un po’ parlare e un po’ no. Alla fine azzarda: «Su Mineo casca il Governo…io potrei, cioè, se possiamo spegnere il registratore glielo dico, se può spegnere un secondo»”. Ma nel frattempo, il magistrato campano Raffaele Cantone, presidente dell’autorità nazionale Anticorruzione, intervistato durante la trasmissione Otto e mezzo, in onda su La7, annuncia di aver notificato «l’apertura del procedimento per l’iter di commissariamento dell’appalto da cento milioni alle cooperative coinvolte nell’inchiesta romana Mafia Capitale per la gestione di alcuni servizi al Cara di Mineo». Della disastrosa situazione del Cara (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) di Mineo, in Sicilia abbiamo parlato più volte, e non solo di recente (leggi qui).

E’ il “centro di accoglienza per richiedenti asilo” più grande d’Europa, al cui interno attualmente vi sono più di 3000 persone, ben oltre i limiti di capienza. A più riprese, associazioni e privati cittadini ne hanno chiesto a gran voce la chiusura, in nome di un’accoglienza più dignitosa, assicurata con progetti di piccole dimensioni, diffusi sul territorio, secondo uniformi criteri e direttive, previo controllo dei requisiti degli enti di gestione e della formazione del personale. Alla fine del 2014, un documento pubblicato da diverse associazioni (leggi qui), tra cui Asgi e Borderline, torna a denunciare la quotidianità all’interno del Cara, fatta di “gravi e sistematiche violazioni dei diritti fondamentali”. Oggi, il rapporto di Medu lo ricorda ancora una volta (leggi qui e qui).

Il coinvolgimento, poi, nelle indagini di “Mafia Capitale” ha fatto il resto.  Di certo, la decisione del commissariamento è in linea con le evidenze prodotte dalla missione nel centro di accoglienza, compiuta dalla neonata Commissione d’inchiesta parlamentare, al termine della quale era risultata evidente la pessima gestione del Cara.  «Con i migranti si sono fatti tantissimi affari – riferisce Cantone, durante la trasmissione – con rischi sicuramente minori di quelli che comporta il traffico di droga. Si è sviluppato attorno a questo fenomeno un florido meccanismo d’affari. Il nostro provvedimento verrà inoltrato al prefetto di Catania. Su questo appalto avevamo aperto ben prima di questa seconda fase dell’indagine un tavolo in cui dicevamo che (l’appalto, ndr) era assolutamente illegittimo con requisiti fatti quasi su misura e con la vittoria di un solo concorrente con un ribasso di solo l’un per cento».

Secondo quanto emerso nei giorni scorsi, nel pieno della seconda fase dell’inchiesta romana Mafia Capitale (ne abbiamo parlato qui), tra i nomi inseriti nell’elenco dell’inchiesta del filone affidato alla Procura di Catania ci sono anche i due sindaci di Mineo e di Vizzini, oltre a Giuseppe Castiglione, in passato ex presidente della provincia di Catania e attuale sottosegretario all’Agricoltura. Alla base dell’ipotesi investigativa, contenuta nel decreto di sette pagine, c’è la presunta turbativa d’asta delle gare d’appalto per l’affidamento della gestione del Cara di Mineo.

Certamente (e purtroppo!), il caso del Cara di Mineo rappresenta la punta dell’iceberg di un sistema di corruzione diffusa che non esita ad approfittare della condizione di  disperazione dei migranti che sbarcano sulle nostre coste. Ma al di là di atti importanti, immediati e urgenti, come questo, si impone una riflessione di più ampio respiro sul sistema di gestione della cosiddetta “accoglienza” dei migranti, laddove una parte non piccola del Nord Italia (tre regioni importanti come la Liguria, la Lombardia e il Veneto), manifesta  il peggio di sé, opponendo il “rifiuto” e la “chiusura”.

 

Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
Linkedin
Share on pinterest
Pinterest
Share on whatsapp
Whatsapp
Share on email
Email

Filed Under: News Tagged With: accoglienza, buzzi, cara di mineo, catania, commissariamento, mafia capitale

Footer

Contatti

Associazione di Promozione Sociale Lunaria
via Buonarroti 39, 00185 - Roma
Dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 17.00

Tel. 06.8841880
Email: info@cronachediordinariorazzismo.org

Social

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter

Newsletter e Donazioni

Tutti i contenuti di questo sito, ove non diversamente indicato, sono coperti da licenza Creative Commons | Informativa sull'uso dei cookies
Gestisci Consenso Cookie

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, ma non utilizza alcun cookie di profilazione.

Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}

Sostieni il nostro lavoro conto il razzismo con una donazione

×