• Skip to main content
  • Skip to secondary menu
  • Skip to footer
  • Chi siamo
  • Cosa puoi fare
  • Contattaci
  • Archivio
  • La nostra rete
  • Rassegna stampa
  • Media gallery
  • English
  • Nav Widget Area

    • Facebook
    • Instagram
    • Twitter
Cronache di ordinario razzismo

Cronache di ordinario razzismo

Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno del razzismo curato da Lunaria in collaborazione con persone, associazioni e movimenti che si battono per le pari opportunità e la garanzia dei diritti di cittadinanza per tutti.

  • News
  • Database razzismo
  • Pubblicazioni
  • Libri bianchi
  • Legal points
  • In rete
  • Appuntamenti
  • Progetti

Lukaku fa bene a protestare

3 Settembre 2019

Non è la prima volta che a Romelu Lukaku capitano episodi spiacevoli come i cori ascoltati a Cagliari dopo aver segnato il gol del 2 a 1 per l’Inter. E non è la prima volta che negli stadi italiani assistiamo a cori razzisti o a insulti nei confronti di giocatori stranieri e dalla pelle scura. Anzi.

In un articolo scritto in occasione dei mondiali del 2018 il bomber belga raccontava dell’infanzia dura e del modo in cui ha scoperto il razzismo. “Non dimenticherò mai la prima volta che ho sentito uno degli adulti dire: “Ehi, quanti anni hai? In che anno sei nato?”
E io tipo, “che dici? Parli seriamente?”
Quando avevo 11 anni e giocavo nelle giovanili del Lièrse uno dei genitori dell’altra squadra ha letteralmente cercato di impedirmi di andare in campo. Disse qualcosa tipo: “Quanti anni ha questo bambino? Dov’è la sua carta di identità? Da dove viene?”
Ho pensato, “da dove vengo? Che dice questo? Sono nato ad Anversa. Sono belga!”.

Dopo gli insulti di Cagliari, quello che è uno degli attaccanti più forti del mondo ha scritto su instagram il messaggio di protesta qui sotto. Il bomber se la prende con società, federazioni e social network che “parlano del problema da anni e non fanno nulla” e invita i calciatori a parlare, produrre una dichiarazione collettiva. Nel post Lukaku fa riferimento a episodi simili capitati negli stessi giorni in Gran Bretagna, dove però il tema del razzismo nel calcio è almeno affrontato dai club e dalla federazione con un po’ più di forza che non in Italia.

https://www.instagram.com/p/B16Ja0Jh4B9/?utm_source=ig_web_copy_link

Cosa è successo in Italia? Niente per adesso. Non questa volta, anche se la Federazione annuncia la costruzione di una “squadra contro il razzismo”, una classica formula buonista all’italiana. Il Cagliari condanna i cori ma ci tiene a sottlineare che sono una minoranza. L’allenatore dell’Inter Conte parla di “mancanza di educazione”, mancando completamente il bersaglio. E la federazione annuncia la nascita di una squadra contro il razzismo composta di un giocatore per club di serie A. Sembra un po’ una di quelle iniziative buoniste e poco efficaci. Del resto, quando l’ex juventino Moise Kean si era arrabbiato con la curva del Cagliari per i cori razzisti contro di lui, in Italia avevamo discusso per giorni se la reazione fosse appropriata o fuori luogo. Allora il giudice sportivo non inflisse nessuna penalità o multa alla squadra perché “i cori hanno avuto portata limitata”. La stessa domenica nemmeno all’Inter erano state inflitte pene, nonostante cori razzisti della curva. La verità è che i giudici sportivi seguono il regolamento: sono gli arbitri, gli ispettori federali e la polizia che devono segnalare e episodi. Ma se i cori sono l’abitudine, questi non riterranno di dover fare una segnalazione. Servirebbero nuove indicazioni da parte della federazione. Dopo l’episodio di questa settimana a Cagliari la Fifa ha invitato le federazioni a interrompere le partite. Difficile che l’invito trovi un seguito se non per casi clamorosi.

Né le società, né la federazione hanno mai fatto molto per colpire le infiltrazioni di estrema destra nelle curve. Un’infilitrazione viva e vegeta se è vero che la curva dell’Inter due settimane fa celebrava Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, il fondatore degli Irriducibili Lazio, neofascista violento divenuto criminale di livello e ucciso in un agguato dai tratti mafiosi a Roma qualche settimana fa.

In Gran Bretagna la reazione è spesso più dura di quella riservata in Italia a episodi come quello capitato a Lukaku, anche da parte dei club. Chelsea e Manchester United hanno preteso e ottenuto incontri con twitter e facebook dopo una pioggia di insulti contro loro giocatori Pogba e Abaraham. Incontri con i social li hanno chiesti anche l’associazione dei calciatori e Kick it out, la campagna anti razzista attiva da 25 anni. Twitter ha promesso di monitorare e proteggere gli account dei 50 giocatori neri più seguiti. Gli altri possono continuare a beccarsi gli insulti, come se il tema del razzismo riguardasse solo i campioni e non anche le squadre e serie minori. Ad aprile i giocatori della Premier avevano fatto un boicottaggio simbolico di 24 ore di tutti i social per protestare dopo altri episodi di razzismo.

Nel suo articolo di giugno Lukaku scriveva: “se non vi piace come gioco, bene, ma io sono belga, cresciuto ad Anversa, Liegi, Bruxelles, parlo francese e fiammingo e anche spagnolo o portoghese a seconda del quartiere dove sono. Sono belga, siamo tutti belgi e questo rende il nostro un Paese cool”. Come darlgi torto, o dare torto ai tifosi dei Timber, squadra di Portland, Oregon, in lotta contro la federazione perché vieta loro esporre simboli anti nazisti e anti razzisti. Qui sotto il loro silenzio di protesta interrotto da Bella Ciao.

Unique night in Soccer City #AUnitedFront with the sound of silence for the first 33-minutes #RCTID #PORvSEA pic.twitter.com/kITi5sJD6r

— Nick Krupke (@NickKrupke) August 24, 2019
Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
Linkedin
Share on pinterest
Pinterest
Share on whatsapp
Whatsapp
Share on email
Email

Filed Under: News, Primo piano Tagged With: cagliari, curve stadi, Inter, Keane, Lukaku, neofascismo, Premier League, razzismo, Serie A, social network, Timber Army, twitter

Footer

Contatti

Associazione di Promozione Sociale Lunaria
via Buonarroti 39, 00185 - Roma
Dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 17.00

Tel. 06.8841880
Email: info@cronachediordinariorazzismo.org

Social

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter

Newsletter e Donazioni

Tutti i contenuti di questo sito, ove non diversamente indicato, sono coperti da licenza Creative Commons | Informativa sull'uso dei cookies
Gestisci Consenso Cookie

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, ma non utilizza alcun cookie di profilazione.

Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}

Sostieni il nostro lavoro conto il razzismo con una donazione

×