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Cronache di ordinario razzismo

Cronache di ordinario razzismo

Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno del razzismo curato da Lunaria in collaborazione con persone, associazioni e movimenti che si battono per le pari opportunità e la garanzia dei diritti di cittadinanza per tutti.

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La spending review discrimina gli studenti stranieri

10 Luglio 2012

Apprendiamo dalle copiose notizie della stampa e dal testo stesso della oramai nota “Spending review”( il decreto contenente “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi a i cittadini”, entrato in vigore il 9/7/2012), circolato in rete dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri, che, purtroppo, il governo italiano ha introdotto una pericolosissima norma che apre ad una sorta di liberalizzazione delle tasse e dei contributi universitari (Titolo II art. 7 comma 42, in modifica al Decreto del Presidente della Repubblica n° 306 del 1997, che disciplina le norme in merito ai contributi studenteschi nelle università). Ma non solo: apre anche le porte ad una pericolosissima discriminazione razzista.

La normativa attuale (il DPR 306/1997, appunto) fissa il limite massimo del 20% come “rapporto fra l’intero ammontare dei contributi e delle tasse universitarie e l’annuale assegnazione di fondi ministeriali (FFO, Fondo di Finanziamento Ordinario)”. Oggi, il testo della “Spending review” introduce alcune modifiche. In primo luogo il calcolo del limite del 20% non avverrà più tenendo conto dell’intero ammontare della contribuzione studentesca complessiva, ma solo ed esclusivamente di quella relativa agli studenti “cittadini italiani che risultano essere in corso”. Da ciò deriva che gli Atenei potranno innalzare liberamente e senza alcun limite le tasse universitarie destinate agli studenti fuori corso (che sono circa il 56,5% del totale secondo i dati raccolti per il 2008/2009 dall’Anagrafe Nazionale Studenti del Miur) e agli studenti cittadini stranieri. Le tasse universitarie italiane sono già tra le più care d’Europa, dopo Regno Unito e Paesi Bassi, e in nessun paese esiste una tassazione differenziata in base alla “nazionalità”. Questo provvedimento, se confermato, rappresenterebbe un duro colpo per tanti studenti stranieri provenienti da paesi terzi, compromettendo seriamente il loro diritto all’istruzione. A questi giovani universitari stranieri discriminati, vanno aggiunti anche le migliaia di ragazze e ragazzi nati o cresciuti in Italia, figli dell’immigrazione, che la legge italiana sulla cittadinanza non riconosce come nostri concittadini.

 

Ci sembra dunque del tutto condivisibile la lettera/appello: “Chi ha già pagato non paghi più” che pubblichiamo di seguito.

 

Alla cortese attenzione del ministro Andrea Riccardi, del ministro Francesco Profumo e del presidente del Consiglio Mario Monti

 

Nella manovra correttiva che il governo ha varato con il decreto della scorsa settimana, è presente una norma che deve assolutamente essere stralciata. Con questa norma odiosa non solo si da la possibilità alle università italiane di aumentare ulteriormente la contribuzione studentesca in rapporto al finanziamento delle università, ma si attua una discriminazione al limite del razzismo. Ad oggi le tasse universitarie per gli studenti italiani sono già tra le più alte d’Europa, da domani con queste modifiche contenute nel testo della spending review gli atenei potranno alzare le tasse universitarie agli studenti fuori corso e agli studenti non comunitari senza nessun limite, Infatti la norma prevede che il limite del 20% del rapporto tra tasse studentesche prelevabili dagli studenti in rapporto al finanziamento dello stato non valga per gli studenti extracomunitari, tra cui i tanti G2 che non hanno accesso alla cittadinanza italiana a causa di una norma arretrata che questo governo si era impegnato a modificare. Inoltre escludendo gli studenti extracomunitari e i fuoricorso dal calcolo del 20% gli atenei potranno alzare notevolmente le tasse anche agli studenti in corso. La crisi di finanziamento dell’università italiane non può essere risolta attraverso l’aumento delle tasse a carico degli studenti italiani e delle seconde generazioni. É per questo che chiediamo non semplicemente la modifica di questa norma ma la sua cancellazione, se l’università è pubblica, pubblico deve essere il suo finanziamento. Senza inutili discriminazioni, che ci ricordano fasi della storia che pensavamo dimenticate.

 

I firmatari:

Khalid Chaouki, responsabile Nuovi Italiani – Partito Democratico

Francesca Esposito, Senato Accademico Napoli Federico II

Alberto Giusti, CDA Firenze

Aya Homsi, Studentessa scienze della Formazione di Bologna

Fred Kuwornu, regista ed autore di “18 Ius Soli”

Luca Lombardo, EDISU Palermo

Enrico Lippo, CNSU

Elisa Ljiljanic, comitato consultivo ANVUR

Ferenc Macrì, CDA Unical Cosenza

Gianluca Melillo, portavoce campagna “Italiano Nato”

Dario Nascone, Università Statale Milano

Federico Nastasi, coordinatore RUN- Rete Universitaria Nazionale

Elvira Ricotta Adamo, UDU

Michele Orezzi, coordinatore nazionale UDU

Samia Oursana, associazione Italiadue

Marouan Oussaifi, presidente nazionale Anolf Seconde Generazioni

Youssef Salmi, assessore alle politiche giovanili del Comune di Novellara

Ilaria Villa, Senato Accademico Università Statale Milano

 

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Filed Under: News Tagged With: discriminazione, lettera/appello, spending review, studenti stranieri, tasse universitarie

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