Da quest’anno, alle scuole elementari ci si potrà iscrivere solo on line. E se questa innovazione potrebbe causare dei problemi alle persone che non sono abituate a usare internet, o che non hanno un computer o una connessione – anche se le scuole garantiscono l’assistenza alla compilazione delle iscrizioni -, per altre potrebbe rappresentare un vero ostacolo all’iscrizione dei propri figli.
E’ questo il caso dei cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, privi di permesso di soggiorno. All’interno del modulo di iscrizione on-line, viene richiesto obbligatoriamente il codice fiscale: un elemento che esclude tutte le persone prive di documento, e che di fatto si scontra con il diritto-dovere all’istruzione, come denunciato da alcuni insegnanti al sito Meltingpot.org.
Una situazione che, come evidenziato da Melting Pot, rappresenta una violazione dell’art. 38 del Testo Unico immigrazione, che sancisce l’obbligo scolastico per i minori stranieri, e dell’art. 45 del Regolamento di attuazione, dove viene chiarito il diritto dell’istruzione del minore straniero indipendentemente dalla regolarità della posizione sul soggiorno dei genitori.
Per queste ragioni, il Progetto Melting Pot Europa ha indirizzato una diffida al Miur, affinché modifichi immediatamente il sistema e dia indicazioni chiare per garantire il diritto all’istruzione a tutti i minori, a prescindere dalla posizione dei loro genitori.