Si è presentato in mattinata, vero le 10.20, all’aeroporto di Fiumicino. In tasca, il decreto di espulsione rilasciato dalla Questura di Roma. A causa di questo decreto, avrebbe dovuto recarsi presso gli uffici della polizia di frontiera, per l’esecuzione del provvedimento.
Invece, si è cosparso di benzina e si è dato fuoco.
Il protagonista di questo gesto è un ragazzo di 19 anni, originario della Costa d’Avorio, che ora versa in gravissime condizioni presso il centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma.
Il giovane si è dato fuoco proprio a ridosso del varco doganale di ingresso del personale aeroportuale nella sala transiti, nel settore partenze del Terminal 3. Fortunatamente, è stato subito soccorso da un agente della Polaria, che ha spento le fiamme, rimanendo ferito a un braccio.
Il ragazzo aveva in borsa una piccola tanica di benzina, che ha estratto dopo aver mostrato ai poliziotti il decreto di espulsione.
Non si tratta dunque di un gesto improvviso, ma di una scelta dettata dalla sofferenza e dalla disperazione: la disperazione di un ragazzo giovanissimo che ha perso la speranza di crearsi un futuro perché privo di regolare permesso di soggiorno.
Un gesto che dovrebbe far riflettere su cosa significhi per una persona, di qualunque parte del mondo, non avere la possibilità di decidere dove costruire il proprio progetto di vita.
Troviamo sconvolgenti i commenti dei lettori comparsi sui siti dei quotidiani Il Giornale e Leggo: “Oltre che tenercelo lo dobbiamo pure curare”, “Uno di meno e meno male”, “Fuori dalle balle”. “Però, potrebbero risolvere il problema dei rimpatri!”.
Fortunatamente, sempre su Il Giornale un lettore, sottolineando la disperazione alla base del gesto, scrive: “Vi auguro veramente che voi o uno dei vostri cari non si debba mai trovare nella vostra/sua vita in una situazione talmente disperata da decidere a darsi fuoco”.
Una scelta di disperazione ma anche di dignità fatta da molte, troppe, persone non solo nel nostro paese, come documenta il libro di Annamaria Rivera, “Il fuoco della rivolta. Torce umane dal Maghreb all’Europa”, Edizioni Dedalo.