La campagna Sbilanciamoci! ha presentato ieri il suo rapporto di analisi del DDL di Bilancio 2023; tra gli ambiti di intervento analizzati, le politiche su immigrazione e asilo. Pubblichiamo di seguito la sintetica analisi proposta nel rapporto e le proposte alternative presentate dalla campagna invitando a leggere l’intero rapporto disponibile qui.
Il Disegno di Legge di Bilancio 2023 – A.C. 643-bis interviene in materia di immigrazione e asilo con gli articoli 116, 120, 121 e 123.
Nella legge di bilancio si stanziano altri soldi per i centri di permanenza per i rimpatri dei migranti “al fine di assicurare la più efficace esecuzione dei decreti di espulsione dello straniero”. Nessuna misura prevista per l’inclusione sociale dei migranti, per la loro accoglienza diffusa, per accelerare le procedure -ancora troppo lunghe-del riconoscimento del diritto d’asilo e della cittadinanza italiana. Di lotta al razzismo neppure l’ombra.
L’art.116 proroga dal 31 dicembre 2022 al 3 marzo 2023 la durata dello stato di emergenza nazionale per l’Ucraina. E’ soppressa la data del 31 dicembre 2022 come termine di durata massima del contributo di sostentamento in favore delle persone titolari di protezione temporanea che hanno provveduto ad autonoma sistemazione. Il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio è autorizzato a rimodulare, sulla base delle effettive esigenze, le misure di assistenza e accoglienza in favore dei profughi ucraini previste dal decreto-legge n. 21 del 2022. L’art. 31 del DDL n.21/2022 c. 5 aveva quantificato gli oneri complessivi di tali misure in 355.533.720 euro per l’anno 2022. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha evidenziato che la proroga dello stato di emergenza Ucraina al 3 marzo 2023 dovrebbe comportare spese aggiuntive, o quanto meno una quantificazione delle eventuali risorse residue del 2022, ma il DDL di bilancio non dispone alcun stanziamento aggiuntivo.
L’art. 120 prevede uno stanziamento complessivo di 42 milioni di euro per l’ampliamento della rete dei centri di permanenza per i rimpatri (CPR) destinati alla detenzione dei cittadini stranieri senza documenti, colpiti da un provvedimento di espulsione. Si prevede di creare 206 nuovi posti nei CPR, di cui 106 presso strutture esistenti (Macomer e Caltanissetta) e 100 presso nuove strutture. Negli stati di previsione del Ministero dell’interno le risorse per le spese per la costruzione, l’acquisizione, il completamento, l’adeguamento e la ristrutturazione di immobili e infrastrutture destinati a centri di trattenimento e di accoglienza sono incrementate di 5.397.360 euro per il 2023, 14.392.960 euro per il 2024 e 16.192.080 euro per il 2025. Per le spese di gestione, le risorse aggiuntive relative alle spese per l’attivazione, la locazione, la gestione dei centri di trattenimento e di accoglienza, gli incrementi sono pari a 260.544 euro per il 2023, 1.730.352 euro per il 2024 e 4.072.643 euro per il 2025.
L’art. 121 autorizza il Ministero dell’interno a prorogare fino al 27 marzo 2023 i 177 contratti di prestazione di lavoro a termine già stipulati per assicurare la funzionalità delle Questure, delle Commissioni e Sezioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale e della Commissione Nazionale per il diritto di Asilo, in considerazione del perdurare del conflitto in Ucraina. Non è previsto nessuno stanziamento aggiuntivo.
L’art.123 stanzia un massimo di 37.259.690 euro per il 2023 per prestazioni di lavoro a termine destinate a gestire le procedure per l’apertura di nuovi rapporti di lavoro con un cittadino straniero in base ai decreti flussi 2021 e 2022 (artt. 42, 43 e 44 del DL n. 73/2022) e alle procedure di regolarizzazione ancora in sospeso (ex art. 103 DL. N.77/2020). Il fabbisogno stimato per il 2023 è di 300 “unità lavorative” presso gli Sportelli unici delle Prefetture e di 500 “unità lavorative” presso gli uffici delle Questure.
Non sono invece previsti stanziamenti aggiuntivi per il SAI che, secondo quanto indicato nello Stato di previsione del Ministero dell’Interno, può contare nel 2023 su uno stanziamento a legislazione vigente pari a 692.432.645 euro.
Infine, nello stato di previsione del Ministero dell’Interno sembrerebbe prevista una riduzione del Fondo per i minori stranieri non accompagnati di 11 milioni di euro per il 2024 e di 44,3 milioni di euro per il 2025. Lo stanziamento in competenza previsto per il 2023 resta invariato rispetto alla legislazione vigente e pari a 117.780.580 euro.
Le proposte di Sbilanciamoci!
Varo di una missione pubblica di ricerca e soccorso in mare
Con l’esigenza improrogabile di salvaguardare la vita dei migranti costretti a lasciare il proprio paese, quali che ne siano le motivazioni (economiche, politiche, ambientali, ecc.), è istituito un Fondo per il varo di una missione pubblica di ricerca e soccorso dei naufraghi in mare con la dotazione annua di 1 miliardo di euro.
Costo: 1 miliardo di euro
Cancellazione del Memorandum d’intesa Italia-Libia
Nell’ambito del Memorandum d’intesa Italia-Libia, a sostegno della cosiddetta guardia costiera libica, sono stati destinati nel 2021 10.479.140 di euro e nel 2022 11.848.004 di euro. Con i fondi destinati alla cooperazione internazionale l’Italia e la Unione Europea hanno concordato la consegna e la manutenzione di almeno 40 imbarcazioni tra motovedette e battelli di vario tipo, oltre a formazione e servizi di assistenza. Si dispone di cancellare il Memorandum d’intesa e di destinare 11 milioni di euro al finanziamento delle missioni di salvataggio in mare.
Risparmio: 11 milioni di euro
Chiusura dei CPR
Con l’obiettivo di tutelare i diritti dei migranti colpiti da provvedimenti di espulsione, in base alla legislazione vigente detenuti in strutture di detenzione che limitano la libertà personale e in cui si verificano continue violazioni dei diritti umani, si cancellano le risorse destinate alla gestione dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), pari a 18,5 milioni di euro, prevedendone l’immediata chiusura.
Risparmio: 18,5 milioni di euro
Accoglienza pubblica e diffusa sul territorio
Con lo scopo di istituire un sistema di accoglienza unico, pubblico, diffuso sul territorio e gestito dai Comuni, che possa garantire un’accoglienza umana, personalizzata e finalizzata a favorire l’autonomia e l’inclusione sociale dei richiedenti asilo e dei rifugiati, si dispone la progressiva chiusura dei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) governativi nell’arco di tre anni. I relativi stanziamenti annuali sono ridotti di 250 milioni per il 2023, di 600 milioni per il 2024 e di 750 milioni per il 2025. Le risorse così risparmiate sono parzialmente destinate ad ampliare in tre anni di 10mila posti la capienza del SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), gestito dai Comuni, con un finanziamento aggiuntivo del Fondo nazionale per le politiche e per i servizi per l’asilo pari a 44,5 milioni per il 2023, 89 milioni per il 2024 e 125 milioni per il 2025.
Risparmio sul 2023: 215,5
Estendere l’esperienza dell’accoglienza diffusa
Per fronteggiare crisi umanitarie straordinarie, sulla base dell’esperienza maturata con l’accoglienza dei cittadini ucraini, sono stanziati 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 per promuovere l’accoglienza in famiglia o percorsi autonomi di inserimento sociale dei richiedenti protezione umanitaria o internazionale, grazie alla collaborazione tra i comuni e le organizzazioni di terzo settore.
Costo: 150 milioni di euro
Accelerare le procedure di riconoscimento della cittadinanza
Per facilitare l’espletamento delle pratiche di richiesta della cittadinanza, l’organico della Direzione centrale per i Diritti civili, la Cittadinanza e le Minoranze del Ministero dell’Interno è aumentato di 20 unità. Il relativo capitolo di spesa è incrementato di 760mila euro per il 2023.
Costo: 760mila euro
Fondo per servizi e interventi di inclusione sociale dei cittadini stranieri
Per rafforzare i servizi e gli interventi di inclusione sociale dei cittadini stranieri, è istituito un Fondo dedicato gestito dal Ministero per le politiche sociali e da questi ripartito tra le Regioni, con uno stanziamento pari a 400 milioni per il 2023.
Costo: 400 milioni di euro
Fondo nazionale contro le discriminazioni
Al fine di garantire la necessaria tutela delle vittime di discriminazione e di razzismo, è istituito un Fondo nazionale contro le discriminazioni dotato di 100 milioni di euro annui. Il Fondo è destinato a finanziare reti territoriali di servizi di tutela legale, sociale e psicologica delle vittime di discriminazioni e di razzismo, coordinate dai Comuni capoluogo di regione che vedano il coinvolgimento degli enti locali, delle comunità straniere e delle associazioni territoriali in collaborazione con Unar e Oscad.
Costo: 100 milioni di euro