A Parma la Polizia e i Carabinieri hanno effettuato un controllo in diverse zone della città dove alcune persone svolgevano l’attività di parcheggiatori abusivi. Un’operazione che si è conclusa con quattro uomini denunciati e sette sanzioni. Questa è la notizia.
Il Mattino di Parma non si limita a riportarla (qui: http://www.ilmattinodiparma.it/?p=65526) ma, stranamente, fornisce anche diverse informazioni personali relative alle persone fermate. Iniziali di nome e cognome, anno di nascita, addirittura luogo di residenza. E poi attività in corso (per tutti la dicitura è nullafacente), eventuali reati o meno (incensurato), per alcuni viene specificato anche se sono coniugati o meno.
Un articolo che somiglia molto più a un verbale di polizia piuttosto che alla notizia data da un quotidiano.
Ora, le questioni sono due: o il giornalista ha preso il verbale e l’ha copiato senza pensarci troppo, oppure ha deciso consapevolmente di riportare questi dati, in questa forma.
In entrambi i casi, una scelta discutibile: i giornalisti hanno il dovere di informare. Non dovrebbero invece, diffondere informazioni personali, compilare elenchi che possono facilitare l’identificazione delle persone, fornire dettagli irrilevanti per i lettori, che possono però essere dannosi per le persone coinvolte.