Domani, 18 dicembre, si celebra la Giornata internazionale del migrante. La ricorrenza fu istituita il 4 gennaio 2000 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che scelse la data in cui, nel 1990, fu ratificata la Convenzione per la protezione dei diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie. L’esigenza di tale Convenzione arrivò dopo un tragico incidente: nel 1972, un camion ebbe un incidente sotto il tunnel del Monte Bianco. Nascoste in quel camion, da giorni, c’erano ventotto persone. Ventotto uomini originari del Mali, che viaggiavano verso la Francia alla ricerca di un lavoro. La tragedia aprì una discussione in seno alle Nazioni Unite e, dopo l’istituzione di un gruppo di lavoro, nel 1990 si riuscì ad arrivare alla stesura della Convenzione. La ratifica però, e dunque l’effettiva entrata in vigore, si ebbe solo nel 2003, con la firma del Guatemala, che fece raggiungere il numero minimo di ratifiche previsto (venti) per l’attuazione.
Ad oggi, le ratifiche sono 46 (http://treaties.un.org/Pages/ViewDetails.aspx?src=IND&mtdsg_no=IV-13&chapter=4&lang=en).
Nessuna di queste è di un paese europeo. Nessuna è di uno stato del Nord America. É questo un dato molto importante per capire la situazione attuale, e per comprendere il significato di questa ricorrenza. La mancata ratifica della Convenzione evidenzia che i paesi coinvolti dall’immigrazione non sono interessati a fare proprie le norme di tutela dei cittadini di origine straniera. Giustificare la mancata ratifica con il fatto che esistono delle leggi nazionali a tutela dei lavoratori e dei migranti non serve: in realtà, l’adozione della Convenzione sarebbe quanto mai opportuna, soprattutto nel contesto europeo, che paga le conseguenze di normative nazionali dell’immigrazione disomogenee e a volte contrastanti. Avere un quadro unico di riferimento sarebbe utile e necessario. Non solo: la ratifica della Convenzione darebbe un segnale forte verso la lotta contro lo sfruttamento sul lavoro e la reale tutela dei diritti umani di tutti i lavoratori, migranti – con o senza permesso di soggiorno- compresi.
La maggior parte dei paesi che hanno ratificato la Convenzione corrisponde anche a quella parte di mondo da cui, per lo più, provengono i migranti. Ma pensare che abbiano ratificato per un fattore “di comodo” sarebbe errato: secondo l’Onu, sarebbero 220 milioni i migranti nel mondo, pari al 3 per cento della popolazione mondiale. Un terzo di queste persone si muove all’interno dei cosiddetti “paesi poveri”, un altro terzo si sposta verso l’Occidente, l’ultimo terzo si muove dai “paesi ricchi”: la migrazione si delinea, quindi, come il fenomeno che è, ossia globale, diffuso, in mutamento.
É naturalmente importante celebrare questa giornata, e lo faremo: ma non festeggiando, bensì ricordando l’importanza di tutelare tutti i migranti, che con il loro lavoro contribuiscono all’economia e allo sviluppo del paese in cui vivono.
Il presidente dell’Onu Ban Ki-moon, nel suo messaggio per la Giornata, ha ricordato che “con i tagli finanziari, si stanno sviluppando misure di austerità che discriminano i lavoratori migranti, retoriche xenofobe che incoraggiano la violenza contro i migranti privi di documenti, proposte di legge che si scagliano contro i cittadini di origine straniera. Nei periodi di recessione economica, invece, è utile ricordare che l’intera economia dipende dai lavoratori migranti”. Un pensiero che dovrebbe essere più di un avviso o di un monito: tutti i paesi dovrebbero intraprendere azioni concrete per la tutela delle persone che si spostano, in un mondo che incoraggia la mobilità delle merci e dei capitali ma mantiene le persone che migrano in condizioni di subalternità e disuguaglianza.
Di seguito, segnaliamo alcune iniziative in programma a Roma:
– Cgil, Cisl, Uil, Convegno “Lavoro dignitoso per il settore domestico. Ratifica della convenzione ILO sui lavoratori domestici”. Ufficio ILO per l’Italia e S. Marino, Via Panisperna 28 Roma, ore 9.00
– CSER, “(H)ombre(s) migranti alle frontiere / e le frontiere del mondo”. Via Dandolo 58 Roma, ore 17:30
– Arci Roma in collaborazione con Arci Darfur, “Scampati al Mediterraneo, scomparsi nel suolo italiano: fantasmi senza diritti”. Via dei Vosci, 33, Roma, ore 18.00
– Scuola Carlo Pisacane – evento “Tutto il mondo in una scuola, una scuola aperta al mondo. Un Natale di diritti”. Via dell’Acqua Bullicante 30, Roma, ore. 16.00