Nello stesso giorno in cui è attesa da parte del presidente del Consiglio italiano la firma al Dpcm che dovrebbe garantire la protezione temporanea ai cittadini tunisini giunti in Italia nelle ultime settimane, il Governo francese prende l’iniziativa adottando una circolare che intende frenare l’ingresso di cittadini tunisini nel territorio francese.
La circolare pone 5 condizioni all’ingresso di cittadini immigrati provenienti da un altro paese Schengen:
1) la titolarità di un documento di soggiorno valido emesso da un altro stato membro e il possesso del passaporto;
2) oppure la titolarità di un’autorizzazione provvisoria di soggiorno valida accompagnata da un documento di viaggio emesso dallo stesso stato membro;
3) la notifica del titolo di soggiorno o dell’autorizzazione provvisoria al soggiorno alla Commissione Europea;
4) il possesso di risorse sufficienti;
5) che la presenza dei nuovi arrivati con costituisca una minaccia per l’ordine pubblico.
Insomma: la Francia interviene in prima linea in Libia per difendere la “libertà e i diritti del popolo libico” ma chiude le porte ai migranti tunisini che sono riusciti da soli a mandare a casa il loro dittatore e che si trovano nell’impossibilità di sostenere sé e le proprie famiglie a causa dell’impatto che la rivoluzione tunisina ha avuto ed ha sull’economia del paese. E’ auspicabile che il Consiglio Europeo che si riunirà lunedì prossimo attivi la protezione temporanea prevista dalla Direttiva 2001/55/CE del 20 luglio 2001.