
Spesso se si vuole riflettere sul rapporto tra i nuovi mezzi di comunicazione come cellulari e smartphone e le relazioni umane che si creano anche attraverso di esse, il ragionamento che ne esce può produrre delle riflessioni critiche in merito a questo rapporto. Ma se ci si fermasse un secondo e cisi chiedesse: se non avessimo più lo smartphone a portata di mano? Se improvvisamente ci venisse precluso il canale comunicativo più veloce con i nostri cari? In questo esercizio di empatia Riccardo De Vito in questo articolo per il Manifesto che segnaliamo di seguito, ci porta nelle vite sospese delle persone migranti, ora sospese non solo per le attese incessanti nell’ottenimento di un documento, ma sospese anche nella possibilità di comunicare: il nuovo DDL 1660, di recente approvazione alla Camera, prevede l’impossibilità per le persone prive di permesso di soggiorno di stipulare un contratto con una compagnia telefonica. In questa scelta si vede il volto disumanizzante di questo nuovo Decreto Sicurezza, una delle tante ragioni per cui domani scenderemo in piazza per la manifestazione contro il DDL 1660, a Roma a Piazza Vidoni alle 16.30.