05-03-2018, Firenze(FI) - Toscana
Roberto Pirrone, fiorentino di 64 anni, nessun precedente, un regolare porto d’armi per uso sportivo, dopo le 8,30, esce da casa, in viale Aleardi, dopo l’ennesima discussione con la moglie, prendendo con sé una pistola. Vagando per le vie di Firenze, raggiunge il Ponte Vespucci. Li c’è Idy Diene, cittadino senegalese di 55 anni, che vende ombrelli ai passanti. Pirrone lo vede, estrae la pistola e spara sei colpi. Per terra, rimane il corpo senza vita di Idy Diene: gli operatori del 118 hanno provato a rianimarlo per oltre 40 minuti. Dopo aver sparato Pirrone s’incammina verso via Melegnano, dove i militari dell’Esercito a protezione del consolato Usa lo fermano. «Sono uscito di casa per ammazzarmi, poi non ho avuto il coraggio. Ho ucciso una persona, così potrò andare in galera e potrò mangiare tutti i giorni», ha detto al pm Giuseppe Ledda. «Ho visto una donna con un bambino ma non ho voluto ucciderli», ha dichiarato l’uomo. Quella stessa donna, di origine africana, che ha assistito all’omicidio, è diventata la testimone in diretta del delitto. La Procura, dopo l’interrogatorio, ha arrestato Pirrone con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai “futili motivi”, e non dall’odio razzista.
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