31-07-2012, Conegliano(TV) - Veneto
Diversi articoli pubblicati sul sito de "Il Gazzettino" narrano la storia di un cittadino nigeriano di 25 anni, il quale viene definito "straniero, malato, contagioso e a piede libero", per aver contratto una rara forma di echinococco. Il giovane, sbarcato a Lampedusa nel marzo 2011, attualmente ospite dell'Hotel Parè insieme ad altri profughi, viene ricoverato nel reparto di Urologia a metà luglio a causa di dolori a un rene. I medici rilevano che il ragazzo ha una cisti nel rene di origine parassitaria. "La malattia si chiama echinococcosi cistica e si trasmette da animale a uomo, in particolare dal cane, ma anche da uomo a uomo e da uomo ad animale, semplicemente con il contatto fisico", precisa il quotidiano. Dopo sei giorni di ricovero, il giovane viene dimesso. E l'articolo agita lo "spauracchio da contagio": "dovrebbe comunque continuare la cura … Una terapia che va seguita scrupolosamente per non mettere in pericolo la sua vita … l'alto livello di contagiosità …". Ma arriva secca la smentita dell'Unità locale socio-sanitaria di Pieve di Soligo che precisa in un comunicato: "L'echinoccosi cistica è una malattia che non presenta alcun rischio di contagio da uomo a uomo. La terapia è chirurgica e non vi è per il paziente alcuna esigenza di isolamento o quarantena".
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