30-09-2008, Boffalora Sopra Ticino(MI) - Lombardia

Il sindaco emana l'ordinanza n.21 in materia "di iscrizione anagrafica dei cittadini stranieri, comunitari ed extracomunitari". A seguito dell'azione giudiziaria anti-discriminazione promossa dinanzi al Tribunale di Milano da Asgi, Avvocati per Niente e da una cittadina straniera di nazionalità albanese, il Sindaco la revoca. Il ricorso trae origine dal diniego all'iscrizione anagrafica notificato dal Comune alla cittadina albanese, giunta in Italia a seguito di ricongiungimento familiare con il marito. Nonostante l'interessata avesse ottenuto dalla Questura il permesso di soggiorno per motivi familiari, il Comune le nega la residenza anagrafica, in quanto giudica l'alloggio familiare 'incapiente' rispetto al numero di persone che vi abitano. Con la nuova ordinanza (n. 15 dd. 26.10.2012), il Sindaco ammette la necessità di revocare l'ordinanza n. 21/2008 "al fine di ricondurre l'attività amministrativa in materia di iscrizione anagrafica a coerenza con i principi generali dell'ordinamento, oltre che della Costituzione e del diritto europeo". I ricorrenti, con la loro azione giudiziaria, hanno evidenziato come l'ordinanza viola le norme dell'ordinamento italiano ed europeo, in quanto, interviene indebitamente sull'iscrizione anagrafica, attribuisce indebitamente alla Polizia Locale poteri di accertamento della regolarità del soggiorno, introduce nuovi requisiti ai fini di iscrizione anagrafica non previsti dalla legislazione nazionale, subordina l'iscrizione anagrafica del cittadino di altri Stati membri dell'Unione europea all'accertamento della rispondenza dell'alloggio a criteri igienico-sanitari, prevede controlli preventivi all'iscrizione anagrafica del cittadino UE "o extraUE, in merito alle autodichiarazioni relativi a requisiti reddituali ed alloggiativi. Tali controlli hanno carattere discriminatorio in quanto previsti per i soli richiedenti di nazionalità straniera, e pertanto sono condannati dal Tribunale.