30-05-2014, Milano(MI) - Lombardia
Roberto Jonghi Lavarini, storico militante e dirigente dell’estrema destra milanese soprannominato “il barone nero”, nel corso di un’intervista, commenta le elezioni europee in prima serata al programma Le Iene. Lavarini esalta «principi, fatti e metodi del fascismo» e propaganda «idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale». Del fascismo dice che era stato «un grande periodo di civiltà, di benessere, di modernizzazione, di riforme economiche sociali e di grandi infrastrutture». Inoltre, ne esalta i metodi: «Se la forza serve per difendere il mio popolo, sono pronto ad usarla. Tranne qualche sana manganellata e qualche bicchierino di olio di ricino, non è mai successo nulla». Per quanto riguarda invece gli oppositori politici del fascismo mandati in esilio dichiara: «Andavano in bellissime isole a respirare aria buona, anzi se vogliamo dirla tutta l’unico errore vero di Mussolini è che è stato troppo buono». Inoltre usa una serie di espressioni di «chiara natura razzista» contro gli ebrei. Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna dispone un’azione penale nei suoi confronti. Nel giugno 2020, Roberto Jonghi Lavarini viene condannato a 2 anni di reclusione dal Tribunale di Milano. Oltre al reato di apologia del fascismo, gli viene contestata anche l’aggravante della “propaganda di idee fondate sull’odio razziale”.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Milano | MI | Lombardia | Open | Violenze verbali | Propaganda razzista | Hate speech, discorsi d’odio, incitamento all’odio | |
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Appartenenza religiosa | Informazione e mass media | ||||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Adulto 30-65 anni | Ebrei | Media |