30-05-2011, Grosseto(GR) - Toscana
Munira Seferovic, amareggiata e impaurita, racconta dell'incendio appiccato ai suoi panni stesi sul balcone dell'appartamento al primo piano di un condominio in via Canova. La famiglia Seferovic, di origine bosniaca, padre, madre e cinque figli, ripercorre i momenti di uno spregio che avrebbe potuto causare una strage, data la presenza nella terrazza di due bombole di gpl. In passato sono già stati vittime di atteggiamenti discriminatori, anche da parte di alcuni vicini. «Eppure noi non diamo fastidio a nessuno, non siamo zingari che chiedono l'elemosina. I miei figli più piccoli vanno a scuola, il più grande viene con me e mio marito a lavorare la legna. Ci svegliamo tutti i giorni alle cinque e lavoriamo anche dodici ore al giorno, però qualcuno evidentemente ci considera dei delinquenti. Sono sicura che è per motivi razziali ma non so il perché». Anche gli inquirenti parlano di un rogo quasi sicuramente di origine dolosa il cui autore, però, è ignoto. I Sefarovic abitano in regime di affitto concordato con il Comune e in tutto il condominio di via Canova sono gli unici stranieri. «Siamo in questa casa dal 2003 ma ora dobbiamo andare via. Ho paura per i miei figli, non credo che riuscirò a dormire stanotte. Vivo a Grosseto da quindici anni e da quaranta in Italia, non pensavo si potesse arrivare a questo punto».
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Grosseto | GR | Toscana | La Repubblica | Danni contro le proprietà o le cose | |||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Incendi | Origini nazionali o etniche | Relazioni Sociali | |||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Società |