27-08-2018, Trento(TN) - Trentino-Alto Adige
Ad Anila, 26 anni, studentessa originaria del Pakistan, viene rubata la borsa in un locale del centro storico, con dentro cellulare, chiavi di casa, bancomat e documenti. La mattina dopo, la ragazza si reca in questura per la denuncia: "Mi chiedono - dice - i dati del bancomat, il numero identificativo del cellulare e tutti i documenti, compreso il permesso di soggiorno. Ho spiegato che mi è stato rubato tutto e quanto in mio possesso si trova in casa, alla quale però non posso accedere. Non riesco a fare denuncia, ma il consiglio è quello di sentire i pompieri per aprire la porta". Con una sua amica, allora, si reca dai carabinieri, e poi dai vigili del fuoco: "Senza denuncia - spiega la ragazza - non possono muoversi". Quindi chiama un fabbro. "Un dialogo telefonico stucchevole - evidenzia Almas - quando ha sentito i nostri nomi ci ha subito chiesto se siamo straniere, da quanti anni e perché siamo in Italia e quanto dura il nostro permesso di soggiorno. Lui ci dice che siamo straniere e quindi siamo povere, automaticamente''
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
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