25-05-2021, Trento(TN) - Trentino-Alto Adige
Sara Qasmi, venticinquenne italiana di origini marocchine, è vittima di discriminazione su base religiosa e razzista, dopo aver sostenuto l’esame teorico per la patente di guida. Secondo il racconto della ragazza, a fine esame, una poliziotta la ferma e le dice di seguirla ai bagni, dove le viene detto di spogliarsi. Sara inizialmente pensa sia per l’hijab, ma la poliziotta le ripete di togliersi tutti i vestiti, anche gli indumenti intimi. La venticinquenne in ansia e sotto shock esegue gli ordini. La polizia non trova niente, né su di lei né su altri due ragazzi pakistani che vengono perquisiti seppur in maniera molto meno invasiva. Dopo l’esame, la giovane si reca direttamente a denunciare l’accaduto. Lo riporta anche sui social: “Mi sono fatta mille domande e l’unica risposta che mi sono data è che la perquisizione nei miei confronti è stata eseguita su base xenofobica ed islamofobica. Non c’è altra spiegazione. Poiché, nessuna delle altre donne è stata controllata né all’entrata né all’uscita”.
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